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La ricostruzione

Regia di Juan Taratuto vedi scheda film

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La recensione su La ricostruzione

di alan smithee
8 stelle

FESTIVAL DI VENEZIA 2013 - GIORNATE DEGLI AUTORI
Piccolo film - grande sorpresa dei giorni scorsi al festival. Una pellicola che dà modo allo spettatore di imbattersi in un personaggio gigantesco, e non solo o tanto nell'accezione fisica del termine. Eduardo è un operaio argentino grande e grosso, taciturno e schivo, conteso ovunque per le sue competenze che tuttavia non ostenta, ma anzi occulta più che può. Ombroso ed indifferente nei confronti di tutto ciò che lo riguarda, cuore impassibile e glaciale, come dimostra una delle potenti scene iniziali, quando il protagonista in auto non batte ciglio e prosegue imperterrito il suo cammino di fronte ad una macchina incidentata e al suo passeggero che supplica un aiuto - Eduardo un giorno riceve una richiesta di aiuto da parte di uno dei suoi pochi veri amici. Per questo si mette a riposo dai mille impegni lavorativi e parte per la Terra del Fuoco. Laggiù scoprirà che il suo pingue amico del cuore, con moglie e due figlie adolescenti, sta per essere sottoposto ad una seria operazione dalla quale potrebbe non risvegliarsi. Per questo l'amico gli chiede di seguire per un po' la sua attività commerciale (un negozietto di souvenirs) e anche la sua famiglia, senza di lui non troppo autosufficiente. La morte improvvisa dell'amico spinge Eduardo, dopo aver valutato anche la vigliacca ipotesi di fuga, a prendersi cura della famiglia del defunto. Questo impegno tutt'altro che semplice lo indurrà a riscoprire un cuore ed un sentimento che parevano averlo abbandonato dopo la sua nefasta espèerienza matrimoniale e l'interruzione brusca dei rapporti con il figlio. Interpretato dall'attore virile e gigantesco Diego Peretti, naso importante ed adunco e volto simile a quello del collega Gabriel Byrne, La reconstruccion permette al bravo regista argentino Taratuto, presente in sala e calorosamente applaudito in occasione della presentazione, di costruire un personaggio potente che matura e migliora grazie al precipitare di una situazione in cui si trova letteralmente incastrato. Una trappola dei sentimenti che ti si avvinghia attorno, ma alla fine ti permette di guarire da una malattia tutta interiore che diversamente avrebbe portato il sofferto protagonista all'autodistruzione. Un film intenso e riuscito, una sorpresa che colpisce il cuore e suscita importanti riflessioni intime all'interno di ognuno di noi spettatori.

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