Nel quartiere multietnico del Pigneto a Roma, in una classe scolastica si incontrano emigranti e stranieri di tutte le età che imparano l´italiano. Le vicende individuali degli studenti si incrociano con quelle di un insegnante (Valerio Mastandrea) che, consapevole del ruolo che ha nel costruire l'Italia del futuro, si lascia coinvolgere e trova la forza per affrontare la sua malattia.
Note
"La mia classe" non è un facile film politico sull’immigrazione. È un film che si chiede come agire politicamente nel mondo, come affrontare un problema preciso, e come filmarlo. Non è la versione italiana di "La classe" di Cantet o un aggiornamento del "Diario di un maestro" di De Seta. È una visione preconfezionata che si mette cupamente in discussione come in un Godard settantesco. Un film irrisolto, certo, ma perché è una domanda costante, un processo dialettico a se stesso. "La mia classe", scioccato dal reale, finisce per abiurare al realismo d’impegno del cinema civile e borghese, della retorica emotivamente ricattatoria, del sentimentalismo che risolve comodamente questioni sociali in questioni personali.
La mia classe di Daniele Gaglianone
“Se mi rimandano nel mio paese, io mi faccio morto da solo.”
Issa nel film.
Le uniche poesie che vale la pena scrivere sono quelle con dei versi che se si prendono e si tirano contro una finestra, il vetro si deve rompere
Daniil Charms
ATTENZIONE !!!
Prima di iniziare con la recensione… leggi tutto
In tempi (ormai superati da una feroce regressione gialloblu) di ius soli, di diritto alla cittadinanza LA MIA CLASSE, fino a qualche mese fa, poteva essere una pellicola ancora attuale per la tematica affrontata. Il permesso di soggiorno vincola la libertà di apprendimento della lingua italiana ad un paio di studenti stranieri. Oggi come l’altro ieri non abbiamo fatto dei grandi… leggi tutto
In tempi (ormai superati da una feroce regressione gialloblu) di ius soli, di diritto alla cittadinanza LA MIA CLASSE, fino a qualche mese fa, poteva essere una pellicola ancora attuale per la tematica affrontata. Il permesso di soggiorno vincola la libertà di apprendimento della lingua italiana ad un paio di studenti stranieri. Oggi come l’altro ieri non abbiamo fatto dei grandi…
Ovviamente Mastandrea ha una recitazione credibile, in fondo recita sempre se stesso, così come i componenti della classe che come lui recitano se stessi. Se fosse un documentario sarebbe molto più approfondito, mentre come film è come stare in classe con gli altri. Ora, normalmente, a quasi nessuno piace andare a scuola e pertanto non si capisce perchè ci si debba…
Si sente e si legge spesso che il cinema italiano è in una situazione di declino, forse inarrestabile. Per mancanza di risorse economiche? Di idee? Eccessiva burocrazia? Per tutto questo. Non bisogna…
Non saprei bene come iniziare la recensione di questo piccolo capolavoro. Fino alla fine non capisci bene dove sia il confine tra realtà e finzione; cosa sia la battuta preparata e studiata, cosa invece provenga dritto dal cuore. In realtà credo che il più delle volte le due cose si sovrappongono. In realtà ne sono sicura. Il film è a metà tra il…
Sgombriamo il campo dagli equivoci. Qui non si parla del film di Carpenter con Jeff Bridges, nè di qualche western con protagonista un "marshal", ossia "l'uomo con la stella", lo sceriffo. Qui si parla di uomini…
L'attore Valerio Mastrandrea interpreta un maestro che insegna italiano a una classe di autentici immigrati che vorrebbero integrarsi nel nostro paese senza nascondere nemmeno il lavoro di ripresa e di regia.Finzione nella finzione che da l'impressione sgradevole di servirsi di quelle storie e quelle persone per un'operazione ai limiti del narcisismo.Il problema e' che oramai siamo…
“Adesso facciamone una in cui tu non dici niente, nemmeno: mi dispiace che tu stai male.” In questo film Daniele Gaglianone dirige Daniele Gaglianone, nelle vesti del regista di un film che a volte è proprio quel film, a volte è un altro, ossia una storia inventata che racconta la verità, e in cui ognuno dei personaggi finge di essere se stesso. Il gioco del…
Bello. Una classe di italiano per stranieri. Non un documentario, ché anzi la finzione è esageratamente messa in scena, ma assolutamente autentico. Anzi ironico. Il suicidio in carcere del clandestino senza permesso di soggiorno è messo in sicurezza dall'imbracatura, ma qualcosa di impiccato resta. E Valerio Mastandrea è un attore vero. Niente animali in casa, gli animali strillano.
Nel quartiere romano del Pigneto Daniele Gaglianone con la sua troupe sta girando un film su un insegnante (Mastandrea) alle prese con un gruppo di immigrati dalle origini più diverse, tutti lì per imparare la lingua italiana. Tra battute, strafalcioni e momenti di commozione, la realtà irrompe improvvisamente nella finzione: a uno di loro è scaduto il permesso di soggiorno e per lui le…
Difficile parlare e rappresentare ancora la scuola, l'insegnamento come indirizzo per nuove vite; trattare di problemi di integrazione e di tolleranza, di maestri impegnati a dare ben di piu di quello che e' loro dovere restiiuire ad una serie variegata di individui che ha scelto saggiamente la cultura come mezzo principale per integrarsi e divenire partecipe attivo di un paese, di una economia,…
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Commenti (2) vedi tutti
Film visto tempo fa comunque non molto convincente.voto.4.
commento di chribio1non un film un semi documentario
commento di raimea