Regia di Dino Risi vedi scheda film
Un film che non riesce ad essere nè comico nè drammatico, ondeggiando tra la commedia di costume e la critica al militarismo senza però dare mai una vera motivazione che spinga a vederlo, se non nella curiosità di riprendere il primo Grillo che comunque sembra non troppo a suo agio in un ruolo drammatico
Beppe Grillo, negli anni in cui era all'apice del successo, impersona in questo film di Dino Risi uno stralunato sottotenente di stanza in un'oasi libica con il suo reggimento medico-militare (siamo nella campagna di Libia dellaa guerra d'Africa mussoliniana). A guidare il reggimento, un ancora più stralunato e stravagante capitano, che non poteva che essere il buon Coluche, stretto tra la nostalgia della mamma morta ed una sostanziale incapacità di svolgere il suo ruolo. Se a tratti sembra di vedere in controluce W"Il deserto dei tartari" di Buzzati, il film in realtà sembra più indirizzato ad un antimilitarismo che ondeggia più volte tra dramma e commedia, e deve aver sconcertato più di uno spettatore di allora nel vedere imbrigliato Grillo in un ruolo deove non sembra pienamente a suo agio nè in grdo di dare un apporto determinante alle sorti del film. Oscillando continuamente incerca di una direzionalità, la pellicola di Risi diventa presto fin troppo macchiettistica, spingendo agli eccessi la caratterizzazione dei perosnaggi, a partire dal capitano Pilli che solo la bravura di Coluche salva in contropiede da un eccesso di luoghi comuni e prevedibilità. Particina per un Bisio con ancora qualche capello sulla testa.
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