Regia di Joel Schumacher vedi scheda film
L'idea di base del film non era malvagia, anzi, sembrava promettere molto, ma la messa in scena si è rivelata mediocre e a tratti melensa.
Gli interpreti erano adeguati e hanno recitato benino, sviluppando sul set una discreta alchimia, ma il copione sarebbe da rifare. Banale, con risvolti prevedibili e abusati, qualche situazione surreale o eccessiva e dialoghi poco brillanti e trascurabili (i migliori a mio avviso sono quelli della scena finale, in cui Hilary sprona Victor a lottare e a morire tra le sue braccia, se proprio non ci fosse stato più nulla da fare per lui, un giorno).
Il tema della leucemia andava affrontato in maniera più realistica e meno ruffiana. Non basta proporre argomenti drammatici come le malattie gravi e mescolarli a un tipo di romance maledetto per realizzare un'opera decente o degna di lode.
La storia d'amore tra i protagonisti, per quanto scontata, all'inizio può suscitare tenerezza e qualche emozione, poi però, tra bugie, insicurezze, gelosie, desiderio di morte, assume una piega più deprimente del necessario. Peccato, perché si poteva fare di più.
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