Regia di Paul McCartney vedi scheda film
Paul McCartney e la sua band, i Wings, catturati all'apice della forma durante il tour Wings over America del 1976.
New York, Seattle e Los Angeles (due serate): dal meglio di questi quattro concerti, tenuti fra maggio e giugno del 1976, Paul McCartney e i suoi Wings traggono Rockshow, un film concerto privo di fronzoli che punta al sodo, cioè alla musica e allo spettacolo, come d'altronde il titolo suggerisce. Titolo che è preso di sana pianta da un brano contenuto in quello che all'epoca era l'ultimo album della band, cioè Venus and Mars (1975); i pezzi di fresca produzione non mancano, questo è vero, ma a colpire è soprattutto la scelta di inserire in scaletta brani del vecchio repertorio beatlesiano: è la prima volta che Paul McCartney lo fa, e non smetterà mai più di cantare classici come Yesterday, Blackbird, The long and winding road o Lady Madonna. Non mancano le hit post-Fab 4, in ogni caso: da My love a Maybe I'm amazed, con un sorprendente intermezzo acustico a metà concerto che lascia intravedere un'idea di live unplugged nettamente in anticipo con i tempi. McCartney, buon intrattenitore ma qui di poche parole oltre a quelle cantate, è affiancato sul palco dalla moglie (tastierista e corista) Linda, dal fido sodale Danny Laine (chitarra e voce) e dai turnisti Joe English (batterista) e Jimmy McCulloch (chitarra). Due ore e dieci di materiale video, ripubblicate con i dovuti ammodernamenti e aggiustamenti nel 2013 per un evento nelle sale cinematografiche; sempre relativo al tour Wings over America era uscito a fine 1976 un triplo vinile contenente 28 tracce: in Rockshow ce ne sono due di più. 6/10.
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