Regia di Louis Malle vedi scheda film
Premiato ai Cèsar (7 volte), ai David (3) e soprattutto con il Leone d'oro a Venezia, Arrivederci ragazzi è uno dei progetti più intimi di Malle, legato a un personale ricordo d'infanzia che il regista aveva peraltro appena pubblicato sotto forma di (omonimo) romanzo. Con un cast per la maggior parte composto da ragazzini sconosciuti, ma ben assortiti e altrettanto bene diretti, questo film fa leva su una sottilissima nostalgia fortemente contrastata da due elementi contestuali: la reclusione in collegio e l'occupazione nazista; il passato vive perciò di una mitologia della memoria, costellata di aneddoti incisivi (buffi o drammatici che siano), oscurata solamente da un dolore più profondo di qualsiasi piacevole scorribanda fra i ricordi. La perdita di un amico, ma non solo: contemporaneamente per il protagonista Julien si tratta di un drastico ingresso nel mondo degli adulti, incomprensibile agli occhi di un bambino e tanto più inaccettabile di fronte alle mostruosità della guerra e delle deportazioni. Fotografia di Renato Berta (già con Rivette, Rohmer, Godard e altri); ritmo non sempre alto, di tanto in tanto la narrazione si fa un po' sfilacciata; finale tremendo nel suo incedere crudo verso l'epilogo più doloroso possibile. 6/10.
Gennaio 1944, in un collegio francese due ragazzini stringono amicizia. La gelosia di un terzo, a conoscenza di un importante segreto, sarà però causa della separazione fra i due.
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