Regia di Louis Malle vedi scheda film
Una bellissima amicizia stroncata troppo presto dall'idiozia ideologica.Sono di parte nel giudicare questo film perchè è la classica opera che ti afferra il cuore dal petto e te lo porta via.Ogi volta che l'ho visto ho sempre trattenuto a stento le lacrime,soprattutto quell'ultimo sguardo di Jean Bonnet rivolto all'amico,quel gesto di Julien accennato con la mano e la cupa rassegnazione con cui escono dal collegio il frate e gli altri tre ragazzi mi hanno sempre lasciato come inebetito per tanta struggente bellezza nel descrivere un epilogo che più amaro non poteva essere.E solo quelle parole"Au revoir le enfants" continuano imperterrite ad echeggiare,pronunciate prima di andare incontro al proprio destino in un freddo mattino di gennaio.Malle asciuga le ultime sequenze rifuggendo totalmente la retorica e per questo colpisce al cuore ancora più in profondità.E'un film autobiografico in cui Malle inserisce i propri ricordi di bambino nel collegio cattolico,un film in cui l'occhio meccanico della macchina da presa e l'occhio del bambino coincidono magicamente,un ideale trait d'union tra questo film e alcune opere di Truffaut.La sensibilità è la stessa,la capacità di raccontare dal basso l'amicizia di questi compagni di scuola ricorda film come I 400 colpi o come anche Gli anni in tasca con quella complicità tipica dell'età preadolescenziale.Ma non si può dimenticare un film come Cognome e nome :Lacombe Lucien dello stesso Malle in cui ugualmente si parlava di delazione sempre ad opera di poveracci che cercano di sopravvivere.Malle ha poi il coraggio di non tacere sulle responsabilità dei religiosi così come pone in evidenza il sacrificio estremo di alcuni di loro.Pur divisi da un muro di cinta dalla schizofrenia ideologica che sta attraversando quel lembo di mondo i ragazzi vengono a conoscenza di quello che sta succedendo nella Francia di Petain quasi di rimbalzo(vedere l'esemplare sequenza del ristorante in cui due collaborazionisti vogliono cacciare un ebreo che sta desinando e un ufficiale nazista,ubriaco,li caccia per non essere disturbato paradossalmente difendendo l'ebreo) ma poi dovranno fare i conti con la Storia.Dopo la trasferta americana il regista francese torna a parlare di se stesso e lo fa in modo poetico regalandoci un film struggente su un amicizia negata e sul necessaramente troppo veloce passaggio dall'infanzia all'adolescenza in tempi così difficili.Bravissimi i ragazzi protagonisti....
asciuga la narrazione di ogni tipo di retorica arrivando a commuovere genuinamente
ottimo
molto bravo
ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta