Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Gli sposini Ivan e Wanda, a Roma in viaggio di nozze, devono incontrare i parenti di lui, ma vivono una brutta disavventura: lei, attratta da un divo dei fotoromanzi, si allontana e rimane fuori per un’intera giornata, mentre lui è costretto a fingere coi parenti che insistono per conoscere la ragazza…
Primo film in carriera per Fellini (dopo la co-regia con Lattuada di due anni prima in “Luci del varietà”), che per quanto ancora lontano dalle atmosfere oniriche e sensazionalistiche che ne faranno il miglior regista italiano di sempre, già denota alcuni tratti distintivi della sua poetica (emblematica le sequenze centrali durante il fotoromanzo sulla spiaggia); decisivi in questo senso, i contributi di Ennio Flaiano alla sceneggiatura e Nino Rota alla colonna sonora (entrambi sodalizi che cambieranno la storia della settima arte). Il regista riminese descrive una storia lineare e senza fronzoli, satira di costume improntata sulla magia del divismo e sulla dicotomia tra essere e apparire.
Leopoldo Trieste (al solito straordinario) e Brunella Bovo sono l’archetipo di decine di personaggi a venire del cinema italiano e non solo (la pignoleria mista a saccenza di Ivan Cavallo ispirerà il Furio di “Bianco, rosso e Verdone” e la storia nel suo complesso verrà ripreso paro paro in uno degli episodi di “To Rome with love”di Allen).
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