Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Primo film girato interamente da Fellini, è un'opera che anticipa molto del suo cinema a venire, ma in cui si possono ritrovare soprattutto i germi delle sue opere visionarie e stilisticamente più audaci, rispetto ai film influenzati dal neorealismo che seguiranno a questo, come La strada o Le notti di Cabiria. Derivato da un soggetto della cui stesura era responsabile addirittura Antonioni, Lo sceicco bianco mette alla berlina il fatuo mondo dei fotoromanzi e le illusioni infantili di un'accanita lettrice di quelle riviste, con un tono a tratti acido ma non privo di tenerezza. La fuga della sposina, l'odissea del marito abbandonato e la scoperta della vigliaccheria del seduttore che dà il titolo alla pellicola sono trattate con un prevalente registro grottesco che risulta ben dosato, incisivo al punto giusto e senza eccessi di sottolineatura caricaturale (come talvolta avverrà in alcune opere della fase conclusiva dell'autore). La performance di Leopoldo Trieste è un vero tour de force recitativo, risolto con grande talento e una perfetta espressività dall'attore, che avrebbe meritato una carriera più significativa sullo schermo rispetto ai ruoli da caratterista che avrà quasi sempre in seguito; Brunella Bovo è utilizzata in funzione del suo fascino un pò ingenuo perfettamente adatto alla parte (ed è ben doppiata da Rina Morelli), mentre Sordi, che sarà l'unico del cast a divenire una star, fa il bambinone immaturo e sfrontato con perfetta aderenza. Le musiche di Nino Rota costituiscono un efficace commento sonoro e preannunciano certe atmosfere felliniane circensi che saranno accompagnate da altre colonne sonore firmate dall'illustre compositore. Nel complesso, un gioiellino che non ha certamente la compiutezza dei capolavori successivi, ma che, per essere un'opera prima (il precedente Luci del varietà fu co-diretto con Lattuada) lascia già intravedere doti registiche fuori dal comune.
voto 8/10
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