Regia di Carlo Zoratti vedi scheda film
Non è un bisogno speciale, quello di Enea, 30 anni e un handicap, l’autismo, che gli rende particolarmente laboriose le consuetudini sociali più scontate. È il bisogno più normale di tutti, quello d’amore, anche fisico: di toccare ed essere toccato, di avere una ragazza da chiamare sua. I suoi amici Carlo e Alex si imbarcano in una missione per lui, insieme a lui: in cerca di una partner, dalle strade di Udine battute dalle prostitute fino all’istituto tedesco all’avanguardia dove assistenti qualificate educano i disabili alla sessualità, il road movie abita con nonchalance i territori fra fiction e documentario, come un’inchiesta in miniatura filtrata dalla messa in scena, parzialmente spontanea, di un’amicizia. Zoratti, classe 1982, ha un passato nel videoclip e confeziona un prodotto accattivante e ammiccante, festivaliero e politicamente corretto, con tutti i tasselli al posto giusto: il tema forte (l’handicap), il suo corollario (il diritto dei disabili a esperire una vita sessuale appagante) e la sua deriva universale (è il sesso o l’amore che inseguiamo, tutti?), impacchettati con soundtrack e filtri cromatici graziosamente hipster. Ma l’approccio all’autismo, alla distanza fra Enea e le nostre convenzioni relazionali, non è mai problematizzato: Enea è “speciale” dunque inesorabilmente tenero e buffo, la sua diversità è inquadrata per commuoverci e farci sorridere, per farci “scoprire”, come un’ecumenica epifania gentilmente ma fermamente indotta, che siamo tutti uguali e tutti speciali.
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