Regia di Clarence Brown vedi scheda film
Con le 2 big star della MGM non si scherza... Da sole valgono la visione del film specialmente se il resto è piuttosto di routine, ordinario, ma, ma, ma, il tocco Gable/Crawford e qualche colpo di regia, donano un fascino malandrino a questo prodotto Studio System. Con le caratteristiche che ne hanno decretato l'immortalità nell'immaginario cinematografico, i due divi dominano la messinscena, dove i primi piani con la 'vignettatura' ereditata dai vicini tempi del 'muto' (e Brown ne sapeva qualcosa...) enfatizzano i volti e le espressioni e quindi il divismo. Con una prima parte più brillante e una seconda più drammatica, l'opera però si scioglie clamorosamente nel finale veloce e buttato lì, tanto che viene da chiedersi: ma è finito sì o no? Peccato perché nel momento in cui la tensione melodrammatica fra i protagonisti è al vertice, anche grazie alla bravura del sottostimato Brown (specialmente come capisce che il centro mèlo è Joan, nei suoi sguardi, nella tortura dei sentimenti, nelle 'catene' delle convenzioni sociali), avevo sperato in qualcosa di molto più 'spinto'. Comunque alcune sequenze, come quella del triangolo amoroso a colazione sono memorabili e la professionalità del tutto, non mi ha lasciato certo indifferente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta