Regia di Roselyne Bosch vedi scheda film
Un insulso filmetto per famiglie, pieno di stereotipi e prevedibile. Peccato veder sprecare così la bravura di Jean Reno.
Ma come si fa a fare ancora film di questo genere nel XXI secolo? È la fiera dello stereotipo: il nonno burbero che poi diventa il miglior amico del bambino muto; la ragazzina in rotta con il mondo degli adulti e il bellone che la seduce con sguardi languidi; i simpatici contadini; la nonna belloccia che è stata hippy; i vecchi hippy che girano il mondo in moto, settantenni vestiti come negli anni settanta; e poi le feste paesane, le turiste straniere pronte a farsi accalappiare dal ragazzotto voglioso, la bella gelataia ecc, ecc. Bambini riottosi che diventeranno i migliori amici dei vecch; e persino una quasi certa riconciliazione finale tra la figliola prodiga e il rude genitore. E la Provenza? Il film non riesce neppure sul piano turistico: si vede solo una piazza, qualche oliveto r una spiaggia. I titoli di coda ci dicono che siamo a Saint Remy de Provence, ma potrebbe essere dappertutto: nemmeno l'elemento paesistico risulta sufficientemente affascinante. E sì che di fascino ce ne sarebbe, in Provenza ...
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