Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Tony sta a Carlito come una bistecca al sangue sta ad una torta di altissima pasticceria ed entrambi si completano in un unico grande immenso idillio di gusti.
Solo ora negli ultimi decenni si scopre che Scarface racconta una grande menzogna, tutti abbiamo aspirato come in una sindrome di Stoccolma collettiva che la figura di Tony Montana fosse la cosa che più ci portasse al grande Cool di onnipotenza con lusso e villa mastodontica
e invece come i mantelli degli Spartani
e i duelli democratici dei cowboy, non è proprio così.
Perché la vita di potere assoluto dei trafficanti americani come pure la mala italiana, alla fine il massimo comando avviene in una fossa bunker oppure in una stanza dietro un armadio. “E la Madonna!” direbbe Renato a questo punto.
Il film di Scarface riportato in alta definizione al cinema nel 2024 è sempre e comunque una meraviglia, esattamente quello che si vuol vedere senza sorprese, una sicurezza assoluta quanto un concerto di Billy Joel al Madison Square Garden, tutto è dove deve essere, dalla motosega dei colombiani a Elvira che splendida vestita appare alla sua prima di schiena in ascensore
ad un quadretto machista al punto giusto con battute tra Frank e Tony, che parlano di Elvira come un oggetto a solo uso sessuale e di vetrina per chi guarda e niente più, ma allo stesso tempo donna capace nel momento giusto di scegliere di andarsene senza che alcuno la fermi, come non avviene per esempio nelle scelte per non destabilizzare la famiglia e i maschi partecipanti alla rapina in Heat di M.Mann,
quindi in questo caso Elvira è un bene di uso e consumo ma ben consapevole della sua vita.
Scarface resta la prova ufficiale di DePalma al capolavoro per quanto mi riguarda di Carlito’s Way, partendo proprio da quella scena dello scambio di cocaina con i colombiani finita in tragedia, che si tramuta nello scambio facile della famosissima sala da biliardo, ma con aggiunta di quel tiro senza trucchi che cambierà la religione dei presenti.
Con Gli intoccabili condivide un singolo “ossimoro” momento tra R. De Niro (Al Capone) in cui viene comunicato l’omicidio di S. Connery (Jimmy Malone) alla rappresentazione di Ridi pagliaccio di Leoncavallo con quel mezzo sorriso mischiato al pianto
uno contrario dell’altro, corrisposto nella sequenza che rappresenta l’apice di Tony e la discesa di Elvira nello stesso unico momento.
La musica di Moroder naturalmente fa venire i brividi fin dalla prima nota di apertura al film.
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