Regia di George Sidney vedi scheda film
Qualche centimetro di polvere si è depositato sicuramente su Scaramouche (1952), specie perché diretto da George Sidney, regista di film musicali e in costume per lo più, ma di certo non un risulta essere uno dei big della sua epoca e né tra i registi di "seconda" o "terza" fascia più importanti e quindi incapace di dare quei tocchi in più necessari per tirare fuori un grande film, capace di sopravvivere intatto o quasi allo scorrere del tempo e non solo un semplice "cult", che per quanto delizioso, risulta legato al suo tempo.
Scaramouche è probabilmente il film in costume più riuscito di tutta la MGM, insieme ai Tre Moschettieri (1948), sempre diretto da Sidney. Il film miscela insieme; melodramma, duelli all'ultimo sangue, tinte forti, commedia alta e bassa, forti passioni, un po' di politica e tanta azione, in sostanza riesce ad accontentare un po' tutti ed è questa la formula del suo successo. Il pubblico femminile si interesserà al tira e molla del nostro André Moreau (Stewart Granger) conteso da Leonore (Eleanor Parker da slurp) e Aline (Jenet Leigh meno da slurp), il pubblico maschile più incline all'intrattenimento sarà intetessato al lato action derivato dalla vendetta di Moreau contro il Marchese Noel (Mel Ferrer), l'appassionato di cinema godrà delle prodezze tecniche adoperate dal regista nei duelli ed infine, i più intellettuali potranno cimentarsi nei discorsi politici (il film è ambientato all'alba della rivoluzione francese del 1789) e nelle riflessioni sulla maschera e della commedia dell'arte, senza vergognarsi di aver visto per un giorno un film di intrattenimento Hollywood e non il solito cinema contemplativo di Bela Tarr o Wang Bing. Scaramouche cela la sua identità dietro una maschera di giorno recitando la parte del buffone, mentre la notte si allena di spada per compiere la sua vendetta... volendo fa' molto personaggio da cinecomics (quello fatto bene però), ma senza lo sviluppo schematico di esso (il nostro protagonista subito si scontra con Noel, non avanza di grado con scontri contro personaggi più deboli).
Messa in scena impeccabile nei costumi e nella fotografia in technicolor molto efficace nei suoi colori pittorici a tinte forti. Più che sul protagonista (molto libertino nei suoi rapporti con le donne e anche un po' caciarone, poco interessato alla politica e tanto alla vendetta), il personaggio interessante è il Marchese Noel; ultimo ma coriaceo esponente di una classe aristocratica che verrà spazzata via di lì a poco dalla borghesia. Mel Ferrer non è per niente un grande attore, ma in questo film probabilmente è alla sua migliore interpretazione; il regista gli conferisce un'aura di magnetica potenza, che ne fa' un villain riuscito, poiché agli occhi dello spettatore risulta imbattibile come spadaccino.
Ferrer conferisce al personaggio, grazie al suo viso aristocratico dai tratti corvini, la necessaria freddezza senza che diventi macchietta, tratteggiando un marchese dal senso dell'onore distorto.
Il pezzo forte di Scaramouche è rappresentato dai duelli e dalle coreografie complesse alla base di essi. I due protagonisti sono entrambi già abili di loro con la spada (anche se alcuni dicono che Ferrer nei duelli fosse sostituto... nei primi piani e campi medi no di sicuro, e mi risulta che l'attore praticasse da tempo la scherma come terapia per la sua poliomielite; ma sulla questione controfigura chiedo informazioni agli utenti "database" del forum) e duellano tra loro vome se stessero danzando. Il regista sfrutta appieno il terreno di scontro del teatro per creare il duello più lungo della storia del cinema (circa 7 minuti), dove vi sono angoli di ripresa di tutti i tipi, carrelli, gru e panoramiche che conferiscono ampio dinamismo all'azione grazie a due attori che non si sono risparmiati (Stewart Granger rimedio' uno strappo ad una gamba nella scena del salto sul divano) e rendono tangibile il rumore delle spade e la fatica del duello. È uno scontro tra animosita' passionale (Moreau) e freddezzza calcolatrice di chi sa' (o meglio si ritiene) di essere imbattibile (Noel). Ci troviamo innanzi ad un'azione ben lontana dalla patinatura levigata del cinema digitale odierno, che uccide qualsiasi epica nell'azione e nei combattimenti, a favore di una plasticosa artificialita'.
Scaramouche non è perfetto; qua e là presenta i segni del tempo e la sceneggiatura ha dei buchi di scrittura e risoluzioni non soddisfacenti del tutto, legati in primis alle troppe rivelazioni sulle origini di André Moreau e alla linea narrativa del marchese Noel lasciata aperta; il voto di 8.2 di media attuale è troppo alto, ma comunque é un buon film e tra i migliori cappa e spada di sempre, nonché imprescindibile tappa per chi fosse interessato alla storia del cinema d'azione.
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