Regia di Ron Underwood vedi scheda film
Mitch è un uomo affermato; ha una bella moglie, che lo ama, due splendidi figli, amici che gli vogliono bene, un lavoro sicuro e remunerativo. Eppure non è felice come una volta; avvicinandosi ai 40 anni, inizia a soffrire della "crisi della mezza età". Non ha più soddisfazioni in ambito lavorativo, percepisce la propria vita come ripetiviva e monotona, e, nonostante l'affetto di chi gli è vicino, inizia a vedere il futuro in negativo, a causa di un inevitabile decadimento del fisico. Lo stesse sensazioni sono condivise dai suoi amici più stretti, coetanei. Pertanto, dopo alcune vicissitudini, i tre si recano presso un ranch, per sfruttare un periodo di vacanze, vivendo da cowboys, con il compito di trasferire una mandria da una città all'altra. Il viaggio si trasforma una vera avventura. Eventi e rapporti con altre persone spingono i tre a fare delle scelte e vedere la loro vita in una luce migliore. Una valida commedia - nella quale non mancano, però, situazioni drammatiche - che affronta il difficile, ma, credo, comune a molti, tema del trascorrere del tempo. La soglia dei quarant'anni può rappresentare uno spartiacque. E' un momento comune per trarre un bilancio della propria vita; valutare ciò che si è fatto; ciò che rimane da fare; se le proprie aspirazioni sono state soddisfatte; in sintesi, se si è felici. I protagonisti di questo film, non lo sono. Non solo Mitch, ma anche Ed, nonostante il fidanzamento con una modella molto più giovane di lui, e Phil, vittima dell'oppressione della moglie e del suocero, che ne controllano anche le sorti lavorative. La vita all'aria aperta a contatto con la natura animali, il confronto i compagni di viaggio e l'anziano e rude, ma saggio cowboy Curly (molto ben interpretato da Jack Palance), la contesa con altri cowboys all'apparenza più duri di loro, e infine una serie di veri pericoli e difficoltà, li aiutano a rielaborare la loro vita e, nel caso di Mitch, dar più valore a ciò che ha. Il film ha toni leggeri, con diversi "siparietti comici". Non mancano altresì sequenze avventurose o drammatiche - la traversata del fiume, lo scontro con i cowboys - che generano una certa tensione. Molto belli le scenografie ed i costumi, che richiamano alla mente le atmosfere del vecchio west, nonostante la storia sia ambientata all'inizio degli anni '90. Un buon film, divertente ma anche d'ispirazione alla riflessione su questioni con cui tutti, chi prima, chi dopo, siamo destinati a confrontarci.
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