Regia di Derek Lee, Cliff Prowse vedi scheda film
Derek e Clif sono due studenti universitari che decidono di partire per un viaggio intorno al mondo, filmando integralmente la loro esperienza e postandola su di un blog che viene aggiornato anche con il contributo degli altri utenti. A pochi giorni dall'inizio del loro tour, Derek subisce l'aggressione di una misteriosa ragazza conosciuta durante una serata in un locale parigino e con cui si era intrattenuto per la notte. Da questo traumatico incontro i segni di una misteriosa infezione cominciano a indurre in lui una inquietante metamorfosi che lo porterà in breve tempo a diventare forzuto e velocissimo ma anche violento e aggressivo.
Mockumentary a basso budget che se da un lato ricapitola tutti i luoghi comuni e le contraddizioni insite in un'operazione del genere (Quando le cose iniziano ad andar male chi si preoccupa di riprendere cosa? Ma le telecamere sono indistruttibili e le batterie di durata infinita? Chi recupera il materiale una volta che i protagonisti sono definitivamente 'andati'?) e che abbiamo imparato a considerare gli insignificanti dettagli di una logica che non ci rovini più di tanto lo spettacolo, dall'altro vuole introdurre nel contesto di un'esperienza eccitante quanto ordinaria come un viaggio studentesco le manifestazioni di una realtà straordinaria e inquietante allo stesso tempo che finisce per acquisire quel valore di oggettività e dimostrabilità (vedere per credere sembrano recitare come un mantra i due protagonisti) che il documento filmato (e postato on line) sembra attribuire loro. Benchè il repentino cambio di registro, dal clima goliardico dell'incipit alle oscure ossessioni patologiche in cui i due vengono quasi subito precipitati, rappresenti l'unico scarto cinematografico degno di nota, questo horror canadese in 'found footage' recupera tutto l'armamentario citazionista che è in grado di metabolizzare, passando dalle assonanze (almeno per il titolo) con la metafora di una angosciante dipendenza ematica dell''Addiction' newyorkese di Ferrara alle cronache di vampiri parigini dediti al 'parkour' rintanati nelle catacombe della capitale francese in una 'Intervista col vampiro' che assomiglia di più ad un'autoconfessione in blog-streaming. Insomma niente di nuovo (e soprattutto di utile) sotto il sole delle 'Cinque Terre', di cui il film rappresenta un involontario (?) spottone promozionale degli spettacolari terrazzamenti a picco sul Mediterraneo, tranne che forse il ridicolo involontario dei dettagli narrativi (la vampira femmina con tanto di 'Mr Renfield' detito agli smembramenti e un debole per i giovani asiatici con i giorni contati) ed il finto buonismo di un finale da 'giustiziere della notte'. Peccato, perchè titolo e trailer promettevano bene.
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