Regia di Lone Scherfig vedi scheda film
Posh (2014): locandina
<<Chi è stato?>>
<<Non lo so. Sono tutti uguali.>>
Questa una frase pronunciata da uno dei personaggi riferendosi ad i membri del Riot Club, confraternita esclusiva dell'università di Oxford. In questa frase, si racchiude semplicemente quello che è il discorso principale di questa opera.
La storia è la seguente. Il Riot Club è il più prestigioso club universitario di Oxford riservato ai dieci studenti più importanti dell'università (e non solo). Tutti loro sono assetati di fama, ricchi, viziati, e arroganti e aspirano a diventare leggende della storia della confraternita. Durante un'importante serata, la situazione degenera. Tra alcol, droga e non solo qualcosa va storto e tutto sembra andare per il verso sbagliato e per rovinare la reputazione di tutti e dieci.
Posh (2014): Max Irons, Douglas Booth, Freddie Fox, Sam Claflin, Sam Reid
Insomma. Il tipico film da 'o è una schifezza o funziona'. Tanti, troppi hanno scelto la prima via, io invece vado tranquillamente per la seconda.
Si, perchè Posh, è un film che funziona come pochi quest'anno. Non ce n'è per nessuno, tutti sono colpevoli. I ricchi, gli appartenenti all'alta borghesia si sentono padroni di tutto, forse anche perchè lo sono. In una società basata sulla moneta e nient'altro è inevitabile diventare quella che si può definire una società (indirettamente) classista.
Il ricco può fare di tutto. Basta tirare fuori qualche banconota dalla tasca, rivolta verso il proletario, l'inferiore davanti a se e tutto si risolve. Si, perchè anche il proletario è colpevole accettando l'accordo. Accettandolo diventa colpevole di contribuire all'avanzare di questo tipo di società classista che però non vuole dire di esserlo ma che lo è sempre stata.
Posh (2014): scena
Ma il famoso detto 'Tutti i nodi vengono al pettine' ha la sua conferma in questa cinica e realista storia. Tutti sono colpevoli. Anche chi è stato in silenzio, contrario a ciò che accadeva ma che si è isolato dalla situazione. Anzi, probabilmente, lui è il più colpevole di tutti.
E' colpevole la vittima che ha accettato compromessi ed accordi ma che probabilmente non era consapevole del danno che stava recando lui stesso.
Ancora una volta l'Inghilterra si dimostra capace di sfornare ottimi prodotti cinematografici e questo Posh conferma il fatto che l'Inghilterra è, insieme alla Francia, la Spagna e gli USA, l'attuale patria del cinema di qualità. Perchè è di questo che si tratta: cinema qualitativamente elevato e che lascia ben sperare anche per il futuro.
Posh (2014): scena
Posh è un'opera sicuramente criticabile e, in certi casi, imperfetta, ma che sicuramente sa cos'è la realtà e ce la mostra. Non c'è umorismo perchè non c'è n'è bisogno. E' una storia che dev'essere messa in scena così come ce l'hanno mostrata: fredda e cinica.
Tutti sono colpevoli. Alcuni vengono puniti, altri no. E Posh risulta essere questo. Una bella opera realista che rappresenta l'attualissima società classista ma che nessuno si azzarda a definire tale. Da vedere.
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