La recensione su Instructions Not Included

di FilmTv Rivista

3 stelle

Figlio d’arte, ex bimbo prodigio, Eugenio Derbez è uno dei volti più popolari del Messico. Cabarettista, creatore e interprete di serie tv, autore di tormentoni che hanno passato il confine e fatto di lui uno dei latinoamericani più noti negli States, si è guadagnato l’attenzione degli yankee entrando nella factory di Adam Sandler (un piccolo ruolo in Jack e Jill e uno fisso nella sitcom Rob col sodale di Sandler Rob Schneider). Il suo esordio dietro la macchina da presa di un lungometraggio ha fatto esplodere il botteghino diventando il maggiore incasso per un film in lingua spagnola nella storia degli Usa.

Risultati esorbitanti per un prodotto cucito su misura sulla comicità cartoonesca di Derbez, qui nei panni di playboy pusillanime costretto a farsi adulto quando una ex gli scarica in braccio una neonata, lasciandolo solo con le sue responsabilità. Riciclatosi stuntman, l’uomo diventa il padre migliore del mondo per la piccola e leziosissima Maggie, finché la madre non ricompare e pretende la sua fetta d’amore filiale. I gag corporali alla Looney Tunes cedono il passo a un Kramer contro Kramer sul confine tra Messico e States, in cui l’ironia di grana grossa si impasta con una svolta melodrammatica al limite della soap opera. Costruito su un ricatto emotivo irricevibile, tanto telefonato quanto forzatamente “a sorpresa”, il film di Derbez ha conquistato il pubblico americano con un buonismo dilagante e un ritratto dei latinos tutt’altro che decoroso, ma resta un prodotto mediocre se non dannoso.