Regia di Tim Burton vedi scheda film
Bel film, ma soprattutto interessante il soggetto, ancor più perchè ispirato ad una vicenda realmente accaduta. Vicenda che ci deve soprattutto far riflettere sul fatto che i pregiudizi contro le donne, anche dove ufficialmente non ci sono, in realtà non sono mai veramente superati.
La storia è all'inizio quasi una bella storia d'amore: lei, pittrice di poco successo ma molto originale, divorziata con figlia a carico, vede nero il suo futuro; perciò acconsente alla richiesta di matrimonio di un uomo agiato, pittore dilettante ma ottimo venditore, e con l'ambizione di sfondare come artista. Lei, dapprima per amore, firma le sue opere col suo cognome da sposata; lui se ne approfitta e le spaccia per sue. Così, per convenienza, questa strana piccola società in cui lei lavora alle tele e lui le vende e pubblicizza prosegue anche quando lei si rende conto dell'ingiustizia che sta subendo e dei sacrifici che ciò le comportano. Ma quando scopre che lui probabilmente non ha neanche mai dipinto, e che gli ha mentito anche sul suo passato, allora decide di rivelare al mondo la verità.
Interessante soprattutto per i risvolti psicologici, la paura delle conseguenze della verità da perte di lei ma soprattutto la psicologia "malata" e da mitomane di lui.
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