Regia di Tim Burton vedi scheda film
La storia della pittrice Margaret Keane, a lungo vissuta nell'ombra del marito Walter, abile intrallazzatore senza talento che si attribuiva la paternità delle opere di successo della consorte.
Dopo Ed Wood, Tim Burton ritorna al biopic, questa volta di un'artista il cui lavoro (le celebri bimbe dai grandi occhi) deve aver ispirato non poco l'immaginario grottesco del regista di Burbank. Gli inquietanti quadri della Keane sono in effetti l'unico aggancio al mondo burtoniano di un film dal gusto classico e dalla struttura abbastanza stringata e "televisiva". Interessante, ma un po' scontato, il romanzo di formazione (e liberazione) di una donna sottomessa nell'America maschilista e patriarcale degli anni 50-60, ma le suggestioni della pellicola non vanno molto oltre.
Bella la prova, ancora una volta, di Amy Adams, attrice eccezionale, maturata forse un po' in ritardo; bravo Christoph Waltz, ma un po' troppo gigioneggiante; un po' anonimi i volti di contorno, fatta eccezione per un magnetico e glaciale Terence Stamp. Indiscutibile la classe del regista, ma, inutile ribadirlo, il "vero" Tim Burton risiede altrove.
Un'opera minore: 5/10.
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