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Big Eyes

Regia di Tim Burton vedi scheda film

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La recensione su Big Eyes

di leporello
8 stelle

    Burton alle prese con un biopic, lui, così abituato ed incline alle favole, è già una notizia.


    Ed è una buona notizia che tutta la tecnica favolistica che conosce e di cui dispone, è egregiamente messa al servizio della vera storia di Margaret Keane e del suo mefistofelico consorte. Buon gioco gli fanno, al vecchio Tim, le tele della pittrice americana, tenere e colorate, ognuno una vera e propria favola in sè. E buon gioco gli fanno due attori come Amy Adams (dolcissima e perfettamente "ricostruita" negli anni della vicenda, una bionda semplice e timida di una bellezza tutta "naive") e Chirtoph Waltz, truffatore perfetto, anche se per quest'ultimo devo dire che il mio personale sospetto che tenda a ripetersi un po' troppo (tipo fosse un Abatantuono che, in ogni parte che recita, recita sempre Abatantuono) si fa sempre più marcato (mi riservo una visione in lingua originale, anche se sono già convinto che non potrà che accentuare il mio sospetto). In questo, la parte finale del film esageratamente grottesca e commediata, (soprattutto il processo civile che pone fine alle diatribe legali tra i due), laddove un bilanciamento più favorevole al registro drammatico che la non facile vita di Margaret/moglie lecitamente domandava, lascia un leggero senso di rammarico, senza però nulla togliere alla notevole gradevolezza complessiva di tutto il film.


    Colori vivaci, musiche accattivanti, inquadrature di scorci da gran maestro, ritmo ottimale: di questa vicenda umanissima e profonda, tanto quanto gli occhioni splendidi dei quadri della Keane, Burton riesce, con una finezza difficilmente pareggiabile, ad ottenere quasi un film "di Natale", buonista e goliardico solo in superficie e profondamente umano nella sostanza, miscelando con sapienza il carattere perverso e fondalmente criminale del personaggio maschile con quello candido e sincero del personaggio femminile.


    Ed è una carezza al cuore vedere Amy Adams e la vera signora Keane in una fotografia tra i titoli di coda, con la didascalia che da per viva, vegeta, felce ed ancora in piena attività questa meravigliosa artista ormai prossima ai novant'anni.

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