La trentacinquenne Marie è una scienziata scandinava che si occupa insieme al padre di unità di misura. Mentre la sua vita sentimentale va a rotoli, Marie riceve il compito di recarsi a Parigi per partecipare a un seminario sull'esatta determinazione del chilogrammo. Incontrando i delegati di tutto il mondo, Marie conosce il francese Jacques e da quel momento molti dubbi si instillano nella sua mente: quanto pesa esattamente un chilo? Quanto pesa invece la vita? E qual è il peso che lei stessa usa per la delusione, la tristezza e l'amore?
Dramma intimistico allegorico all'ombra della precisione (sempre aumentabile, ma molto fragile), di confronti misurativi ed affettivi. Algido ed a tratti grottesco, ma poco emozionante. Voto 5.
Commedia drammatica freddina e un pò insipida che estende le sue considerazioni filosofiche sul significato arbitrario e convenzionale da attribuire alla misura del mondo fisico, al dominio irrazionale ma altrettanto arbitrario dei sentimenti e delle passioni umane.
Non ostante il fallimento della sua relazione sentimentale e la improvvisa scomparsa del padre e collega, la metrologa norvegese Marie si reca lo stesso all'annuale conferenza parigina per certificare la correttezza del prototipo di chilogrammo del suo paese in rapporto al prototipo fondamentale custodito nella capitale francese. L'incontro e la conoscenza di un ex professore di fisica in… leggi tutto
Non è il peso dell’anima. È il peso di ciò che rimane, dopo che la vita ha esaurito le sue convenzioni, e si è lasciata andare. Si è smarrita, forse è andata in pezzi, ed allora ha ricominciato a vederci chiaro. Le misure non ci appartengono, se non dopo che siamo morti. Prima di ciò, regna il caos, a cui nessuna costante universale… leggi tutto
Il successo in terra straniera non trova quasi mai delle ragioni plausibili ed è per questo che a venire in soccorso alla mancanza di spiegazioni è il famoso detto “nessuno è profeta in patria”. Anche nel cinema capita la stessa cosa, specialmente quando a giustificare il clamore c’è di mezzo un contratto per realizzare un film americano e magari una… leggi tutto
Non ostante il fallimento della sua relazione sentimentale e la improvvisa scomparsa del padre e collega, la metrologa norvegese Marie si reca lo stesso all'annuale conferenza parigina per certificare la correttezza del prototipo di chilogrammo del suo paese in rapporto al prototipo fondamentale custodito nella capitale francese. L'incontro e la conoscenza di un ex professore di fisica in…
Marie (Torp) è una donna sulla quarantina che effettua controlli di precisione sulle misurazioni. È in attesa di trasferire a Parigi, in vista del periodico check up, il chilogrammo norvegese che dovrà essere confrontato con il campione depositato nella capitale francese. Nel frattempo, la sua vita va a rotoli: il padre muore, il marito l'ha lasciata e l'esattezza delle sue…
L’ipotesi del film è chiara fin dall’inizio : il vecchio scienziato Ernst alla fine dei suoi giorni comincia a intravedere il contrasto tra una vita dedicata ad un importante, ma non poi così determinante, controllo dell’unità di misura a livello mondiale. Il rituale della combinazione ,complicatissima,…
Per effetto di vecchi accordi internazionali, il prototipo del Chilogrammo conservato con rigorosissima cura nei sotterranei del Bureau international des poids et mesures non lontano da Parigi, è l’unità di peso di riferimento per tutti i paesi del mondo, che con altrettanto severo rigore conservano nei loro gabinetti metrologici i…
Il successo in terra straniera non trova quasi mai delle ragioni plausibili ed è per questo che a venire in soccorso alla mancanza di spiegazioni è il famoso detto “nessuno è profeta in patria”. Anche nel cinema capita la stessa cosa, specialmente quando a giustificare il clamore c’è di mezzo un contratto per realizzare un film americano e magari una…
Non è il peso dell’anima. È il peso di ciò che rimane, dopo che la vita ha esaurito le sue convenzioni, e si è lasciata andare. Si è smarrita, forse è andata in pezzi, ed allora ha ricominciato a vederci chiaro. Le misure non ci appartengono, se non dopo che siamo morti. Prima di ciò, regna il caos, a cui nessuna costante universale…
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Commenti (3) vedi tutti
Dramma intimistico allegorico all'ombra della precisione (sempre aumentabile, ma molto fragile), di confronti misurativi ed affettivi. Algido ed a tratti grottesco, ma poco emozionante. Voto 5.
commento di ezzo24un ritratto di donna malinconico e solitario,per me consigliatissimo.Voto7.5
commento di ezioCommedia drammatica freddina e un pò insipida che estende le sue considerazioni filosofiche sul significato arbitrario e convenzionale da attribuire alla misura del mondo fisico, al dominio irrazionale ma altrettanto arbitrario dei sentimenti e delle passioni umane.
leggi la recensione completa di maurizio73