Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film
A Roma Paolo Anselmi (Alberto Sordi) è uno scapolo impenitente, che preferisce passare da un'avventura all'altra senza mai instaurare un rapporto serio con una ragazza, ma alla lunga la solitudine prende il sopravvento e inizia a cercare un'ipotetica donna con cui convolare a nozze: non sarà una missione facile...
Con 'Lo scapolo' Antonio Pietrangeli, qui al secondo lungometraggio, si addentra nella Commedia all'Italiana, che in quel periodo florido del nostro cinema era agli albori, e crea, con la collaborazione di Maccari, Scola e Continenza, coautori con lui della sceneggiatura, uno dei tanti riusciti personaggi portati sullo schermo con grande naturalezza, immedesimazione e vis comica, ma anche con uno fondo di amarezza sotterranea, dal grande attore romano, che, al contrario di Paolo, non capitolerà mai nella sua vita.
Belle le notazioni di costume di un'Italia ormai molto lontana nel tempo, buono il ritmo, che non viene mai meno, azzeccati i tempi comici, supportati dall'abilità dell'attore romano, che viene contenuto nella recitazione tendente a volte a strafare e fornisce una prova straordinaria e memorabile e interessante la carrellata dei variegati caratteri femminili mostrati, dei quali vengono sciorinati più i difetti che le virtù - la presuntuosa, l'oca, la ragazza in carriera, la donna un po' attempata, la chiacchierona - che, uno dopo l'altro, si susseguono nell'arco narrativo davanti a un poco convinto Sordi, che preferisce a volte tornare al paese natio tra le rassicuranti mura di casa ma anche qui viene 'attaccato' e rifugge a Roma.
Tra le tante folgoranti apparizioni femminili val la pena segnalare una Sandra Milo giovanissima, Rossana Podestà altrettanto giovane e la bellissima Madeleine Fischer e, in un cameo, Nino Manfredi, nella citata scena del ritorno al paese natale di Paolo.
Voto: 7,5.
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