Regia di Mark Haefeli vedi scheda film
La 'scusa' ufficiale è l'uscita del suo nuovo album Driving rain, nel 2001; ecco quindi che Paul McCartney, con la sua rodata band, affronta un lungo tour mondiale da cui trarrà due compilation doppie audio (Back in the US e Back in the world) e un film-concerto che prende il titolo di Back in the US. Tutto materiale per fans del Macca, per nostalgici dei Fab 4 (moltissime sono infatti le hit dei Beatles in scaletta), per irriducibili collezionisti e, perchè no?, anche per tutti gli altri. Perchè il repertorio di Sir Paul, superenergico sessantenne, è ormai leggenda, fa parte dell'immaginario musicale collettivo, dai tempi degli scarafaggi di Liverpool ai successi dei Wings e del periodo solista. Superproduzione spettacolare: palchi immensi, platee smisurate, proiezioni video e colpi di scena a ripetizione; fra il pubblico le telecamere si soffermano sui tantissimi vip in estasi, da Jack Nicholson a Tom Cruise, da John Cusack e Sylvester Stallone, che nel finale del film vediamo incontrare dietro le quinte la star della serata. A metà dello show, Paul si sofferma per eseguire due personalissimi tributi: Here today (la canzone scritta per John), voce e chitarra, e Something di George Harrison, scomparso da pochi mesi, eseguita con l'ukulele: è il momento più alto per il pathos, in cui anche la folla oceanica riesce ad ammutolirsi. 6/10.
Sir Paul McCartney torna negli Stati Uniti per una serie di concerti, all'alba dei suoi primi sessant'anni: nel film-concerto diretto da Mark Haefeli si alternano le esecuzioni degli immortali brani del 'Macca' sui più grandi palchi statunitensi alle buffe scene di vita quotidiana in tour.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta