Regia di Delmer Daves vedi scheda film
Da evitare, o almeno da non rivedere, come erroneamente ho fatto io non ricordando di averlo già visto, perché è tanto banale che lo si dimentica subito; ne parlo quasi solo per ricordarmi di non rivederlo. Anche se può essere interessante come fenomeno di un'epoca, per il successo davvero inspiegabile, e per l'ancor più inspiegabile indignazione moralistica che ha provocato in molti codini, mentre è decisamente moralistico, ma in modo confuso. Il rapporto fra i due giovani è platonico (pace Mereghetti) fino quasi alla fine, e subito lei resta incinta come tutte le povere ragazze che cedono una sola volta (contrariamente a ciò che capita alle sposine ansiose di diventare madri), e subito ne è pentita; non si parla di aborto e allora non c'era la pillola, e l'unica morale del film è che l'amore è una bella cosa ma la prudenza è meglio. Il tutto fra incertezze e banalità di ogni genere, con recitazioni nulle e dialoghi da soap opera (anzi, da parodia di una soap opera). Da rilevare tuttavia che l'odiosa madre di lei, apparentemente caricaturale, è proprio verissima, tristemente usuale all'epoca e forse anche dopo, in tutti i suoi aspetti, perfino nella minaccia di paralisi!
Belle scene della costiera che fa da sfondo al nascere dell'amore; troppo poco per un film.
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