La recensione su Scandalo al sole

di Gangs 87

6 stelle

I coniugi Hunter, Bart e Sylvia, vivono a Pine Island insieme al figlio Johnny. Economicamente in rovina, hanno trasformato la loro tenuta di famiglia in un albergo. Un giorno Bart riceve la lettera di Ken Jorgenson, ex bagnino dell’isola ora miliardario, in cui comunica che trascorrerà le vacanze nel loro hotel insieme alla moglie e alla figlia Molly. L’amore che sboccerà tra Molly e Johnny porterà Ken e Sylvia a rianimare la loro storia, interrotta vent’anni prima.

Tratto dal best-seller scritto da Sloan Wilson nel 1958, la pellicola diretta da Delmer Daves è un piacere per gli occhi. Tra scorci marini, onde spumose che si infrangono sugli scogli, barche che fluttuano sull’acqua limpida e il clima vacanziero con cui si trascorrono le giornate, rendono la pellicola di Daves un manifesto del cinema hollywoodiano dell’epoca. Grazie anche alla suggestiva fotografia di Harry Stradling e alla celebre colonna sonora composta da Max Steiner la pellicola è diventata iconica sia per le sensazioni che suscita ma anche e soprattutto per i temi che tratta. Tradimenti, separazione, figli fuori dal matrimonio sono solo i tre temi principali del film che si diramano attraverso personaggi forti e controversi che ne animano le ragioni.

Per quanto non sia caratterizzato da scene memorabili o indimenticabili colpi di scena, Scandalo al sole resta un grande classico del cinema che racchiude e racconta in modo ineccepibile un’epoca passata, in un periodo storico che fece da spartiacque tra le proibizioni e il perbenismo dei tempi che furono e la capacità e il coraggio di inseguire la propria felicità anche a favore delle maldicenze e del malessere altrui.

Un film che si erge quasi a manifesto di idee e comportamenti che almeno in parte, scaturirono anche da esso. Sicuramente imperdibile quantomeno per l’impatto che ebbe sulla società.

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