Regia di Delmer Daves vedi scheda film
Sconsiglio questo film ai minori di 50 anni, fatti salvi i cinefili di qualsiasi età. “Scandalo al sole” è un film datato che più datato non si può. Trama scontata, recitazione stereotipata al massimo, dialoghi impronunciabili ai giorni nostri, finale di un’ovvietà disarmante, eppure... Eppure questo film funziona, invaghisce, diverte proprio per l’ingenuità del testo, per la recitazione straordinariamente artefatta dei personaggi, per la sua inaspettata capacità di raffigurare la quasi impossibile comunicazione tra generazioni. Siamo all’alba dei liberatori anni ’60, le donne devono ancora arrivare vergini al matrimonio, i genitori vigilano meticolosamente sulla moralità dei propri figli, si entra in conflitto ma “amor omnia vincit”. Roba da far cadere le braccia, eppure si resta avvinghiati alla narrazione, alla recitazione ingenua e approssimativa degli attori e, soprattutto, all’indovinatissima colonna sonora di Max Steiner. Sì, forse la chiave sta qui. Il tema musicale del film supera il film stesso. Ero poco più che bambino. Quella musica veniva trasmessa per radio, era un 45 giri di enorme successo. In Italia, il film era vietato ai minori. L’infedele traduzione del titolo (“Scandalo al sole”), volutamente stravolto (“A summer place” significa in realtà “un posto per l’estate”), suggeriva chissà quale trama torbida e sensuale. Ero troppo giovane e non potei vederlo al cinema. Quando l’ho visto, però, ho riso di gusto, ma con molta tenerezza e un filo di nostalgia.
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