Regia di Robert Siodmak vedi scheda film
Delitti seriali in notti buie e tempestose.Un serail killer fa strage di giovani ragazze che hanno un qualche difetto fisico.Una ragazza muta che bada a un anziana inferma è impaurita per la propria vita .E ne ha ben ragione.Un film su un serial killer patologicamente attratto dalle menomazioni fisiche in cui la cosa più importante non è la sceneggiatura o la presenza di funzionali colpi di scena.Quello che rimane impresso di questo film è sicuramente il suo impatto visivo notevolissimo.La sequenza dell'occhio dell'assassino fatto vedere più volte,la visione della protagonista oniricamente senza bocca,alla scena del matrimonio gli sposi scendono immersi in una luce che solo a loro conferisce chiarore,i giochi di ombre e di luce amplificati dalla splendida fotografia,lo sfruttamento della profondità di campo in modo quasi wellesiano(più che a Quarto potere penso a L'orgoglio degli Amberson dotato dello stesso tipo di fotografia espressionista fortemente contrastata e della stessa attenzione a sequenze in cui la profondità del campo visivo salta subito all'occhio) nonchè sono ben evidenti e corposi i richiami al Fritz Lang della produzione tedesca,quello di M,il mostro di Dusseldorf.Del resto anche Siodmak è tedesco e da maestro gira un thriller a Hollywood richiamandosi ai maestri dell'alma mater Europa e mettendo in evidenza un nitore stilistico difficile da trovare al di là dell'oceano.Un lungo incubo in cui tutti i clichet del genere vengono abilmente sfruttati a creare un atmosfera buia e angosciosa da racconto gotico,pur trattandosi di qualcosa di terribilmente concreto....
un piccolo capolavoro di suspense
senza parole
inquietante
risoluta
ingessato
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