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Sharknado

Regia di Anthony C. Ferrante vedi scheda film

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La recensione su Sharknado

di giurista81
4 stelle

Una sola parola per definirlo: PAZZESCO. TV Movie americano con una forte anima pulp, tanto da esser vietato ai minori di anni 14 (c'è un po' di gore, soprattutto gente con arti mozzati), diretto da un regista di origini italiane, tale Anthony Ferrante, e scritto da tale Thunder Levin. Da un punto di vista tecnico (staccando il cervello) non è niente male, specie se si considera il misero budget da un milione di dollari, contro, a esempio, i 17 milioni del recente Paradise Beach - The Swallows. Gli addetti agli effetti speciali riescono infatti nella magia di rendere credibile una Beverly Hills piegata da un tornado di proporzioni bibliche, con tanto di fiumi d'acqua che ingoiano le autostrade rievocando gli orrori partoriti dagli tsunami che colpirono, una dozzina di anni fa, le coste pacifiche. Fin qua le note positive, a cui si potrebbero aggiungere delle interpretazioni, tutto sommato, passabili. Purtroppo però si arriva alla sceneggiatura che è trash volontario allo stato puro. Vada per i dialoghi, alquanto banali e di puro ornamento, ma non si può certo restare impassibili nel vedere squali di ogni specie, addirittura centinaia, volare famelici sopra Beverly Hills, guidati dal tornado, a far mambassa di chiunque capiti sotto il loro tiro. E che dire poi delle sequenze in cui vediamo le auto sfrecciare sulle strade allagate con intorno gli squali che, a dozzine, nuotano come missibili? Se non bastasse, da sottolineare, a corredo, dialoghi di questo tipo: "Dove è andato lo squalo...? E' sotto la macchina!» 

Interessante il prologo, ma avulso completamente da tutto il resto. Vediamo un peschereggio in mezzo alla tempesta, su cui viaggiono due loschi individui. Uno è un capitano che, armato di pistola, cerca di estorcere a un faccendiere cinese un contratto illegale che ruota attorno alla caccia agli squali. La trattativa viene interrotta dal mare in tempesta che fa piovere sopra coperta svariati squali (naturalmente subito aggressivi, come se l'essere fuori dall'acqua fosse per loro incidentale).

Ferrante non gira male, gli effetti sono ottimi per la categoria, ma il soggetto è da cartone animato. Divertente è il fatto che quasi tutti i protagonisti non si stupiscano dell'apocalisse in cui sono immersi. Come se vedere degli squali che nuotano per le vie o, ancor peggio, che volano in aria non fosse poi tanto eccezionale.

Il picco trash si raggiunge nella sequenza in cui uno squalo piove letteralmente dal cielo (e non è il solo) e, a bocca aperta, si prepara ad aggredire la figlia del protagonista. Quest'ultimo, però, anticipa la bestia, aziona la motosega che ha al seguito e si lancia sul pesce. "Maledetto bastardo... Ahaaaa!". Cosa succederà, secondo voi? Esatto! Avete pensato bene. Lo Squalo ingoia il protagonista che gli si lancia contro puntando avanti la motosega. Attratto dalla forza di gravità, lo squalo piomba al suolo e muore, mentre il nostro eroe lo sventra dall'interno uscendo dalla carcassa grazie alla motosega. E chi ti trova dentro? Il corpo integro (!?) della rivale surfista che lo aveva sfidato a inizio film sulle onde del mare. Tra i circa cento squali messi in scena non poteva che incontrare proprio quello che aveva aggredito, come tutti gli squali del mondo, la compagna a inizio film e in mezzo al mare (nel film, invece, le aggressioni sono anche fuori dall'acqua, in piena città, con squali che cadono dal cielo!?).

In poche parole si tratta di un film pazzesco, che gioca sugli effetti speciali e sulla componente bizzarra, essendo per il resto vuoto di sceneggiatura e oltre l'eccesso. Ferrante miscela il filone catastrofico con quello degli squali, buttando più di un occhio al film Piranha Paura.  Boiatissima, anche se tecnicamente passabile.

Nonostante tutto vanta uno stuolo di fan tale da aver avuto tre sequel, addirittura più folli di questo, con tanto di squali che vagano per lo spazio ad aggredire gli astronauti!? Shark Attack III, al confronto, diviene una barzelletta! 

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