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Sbatti il mostro in prima pagina

Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film

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La recensione su Sbatti il mostro in prima pagina

di cheftony
8 stelle

Sbatti il mostro in prima pagina è un film del 1972, un anno delicato, l'anno in cui venne ucciso il commissario Calabresi, allora simbolo della repressione anticomunista e antianarchica; negli anni '70 la violenza politica toccava il suo massimo, con esponenti terroristi di Lotta Continua, missini e democristiani corrotti, violenti e collusi con una polizia a sua volta violenta e spesso fascista, uno scenario che vediamo tuttora sporadicamente. Non c'era la crisi, c'era stato "solo" il Sessantotto a smuovere le acque nella società, ma la violenza che ne successe allora fu inaudita: basti pensare all'omicidio Pinelli, alla strage di Piazza Fontana, ad Aldo Moro, a Giorgiana Masi, a vari agenti di polizia uccisie tanti altri fatti tragici. In sintesi, gli anni di piombo.

Nel bel mezzo di questo contesto, il film di Bellocchio inserisce un altro elemento, quello del giornalismo disonesto e politicamente interessato. Niente di più moderno. Il redattore di un giornale conservatore, omonimo del vero "Il Giornale" nato due anni dopo, alla vigilia delle elezioni, sfrutta l'omicidio di una sedicenne cercando di incolpare con titoli eclatanti il principale sospettato, un "compagno". Non è lui il colpevole? Chi se ne frega! L'importante è cavalcare l'onda del malcontento popolare per indirizzare il voto nella giusta direzione, vale a dire quella delineata dall'editore. Come non pensare a Vittorio Feltri, giornalista falso e servile e più volte condannato per diffamazione, come alter ego (sicuramente meno furbo) del Bizanti magnificamente interpretato da Gian Maria Volonté? Come non pensare a Noemi Letizia come alter ego della ragazzina assassinata, le cui presunte purezza e illibatezza vengono sbandierate ai quattro venti a mezzo stampa per sottolineare la sua giovanile innocenza? Come non pensare all'italiano medio odierno, disinformato e ignorante, senza pensare alle parole del redattore Bizanti, nonostante siano in un film di quasi quarant'anni fa? "Quando comincerai a capire il mondo? A capire la differenza che c'è fra quello che si pensa e quello che si dice? Sei una cretina, una cretina, una cretina!"

Tutto il mondo politico, anche quello di sinistra, facinoroso e troppo meramente "filosofico", risulta completamente smontato dal film di Bellocchio. Un mondo pessimo, che Sbatti il mostro in prima pagina rappresenta benissimo, un film di nemmeno un'ora e mezzo, crudo e deciso nella sua condanna a tutto tondo. (In tempi come questi) da recuperare!

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