Regia di Stephen Shin vedi scheda film
Tipico drammone poliziesco di Hong Kong con protagonista il solito Danny Lee, uno dei volti più noti nei titoli del genere di quel periodo. Pur potendo contare su una storia interessante e ben sviluppata, il film pecca di un cast secondario piuttosto scadente oltre che di una realizzazione un po' spartana con l'uso dell'eccellerazione delle immagini che ricorda i polizieschi nostrani degli anni '70. La trama vede gli agenti di polizia Lui (Danny Lee) e Keung (Alan Tam) che sono sia colleghi di lavoro che migliori amici. La loro coppia è la più efficiente del distretto, ma in seguito ad un'azione avventata Keung viene espulso dalla polizia. Rimasto senza soldi e con due genitori anziani da curare, l'ex poliziotto entra a far parte di una banda di rapinatori comandata da uno spietato usuraio. Durante un inseguimento Lui riconosce l'amico Keung tra i banditi, ma decide di non dire niente ai suoi superiori per coprirlo. Quando però il giovane fratello di Lui, appena assunto nel distretto, viene incaricato di indagare proprio sulle rapine a mano armata in cui è coinvolto Keung, per Lui si apre un dilemma morale di difficile soluzione. Finale drammatico. Lo stile è speculare a quello dei modelli alti come THE KILLER o A BETTER TOMORROW, senza però egugliarli. Le atmosfere, la recitazione, le scene d'azione sono infatti tutte meno esaltanti e rappresentate in maniera più sbrigativa. Rasta tuttavia un titolo di un certo interesse, grazie alla caratterizzazione dei personaggi coi rispettivi rapporti di amicia virile potenziati dagli intensi dialoghi. Si nota inoltre una tensione sempre sostenuta che sfocia nel classico epilogo tutto grida e sparatorie, suggestive anche alcune delle scenografie notturne. Di certo non tra le vette più alte, ma se si apprezza la tipologia può essere gurdato volentieri.
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