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Superargo contro Diabolikus

Regia di Nick Nostro vedi scheda film

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La recensione su Superargo contro Diabolikus

di rozann971
7 stelle

Superargo ha il merito e il primato di essere il primo super eroe in costume del cinema italiano. Il film diede il via ad un mini filone composto da circa una quindicina di pellicole girate tra il 1966 e il 1968. Se i primi film di questo sottogenere saranno animati da personaggi di fantasia quali I fantastici 3 supermen o Goldaface il filone proseguirà portando sullo schermo anche gli eroi noir del fumetto italiano, quali Satanik, Kriminal, Mister-X e Diabolik.
Figlia di una coproduzione italo-spagnola, la pellicola nasce per sfruttare l’onda del successo dei film che hanno come protagonista il campione di lucha libre (il wrestling messicano) Rodolfo Guzmán Huerta, conosciuto alle masse con il nome d'arte El Santo. Le gesta cinematografiche del lottatore mascherato iniziano nel 1958 con due film diretti a Cuba da Joselito Rodríguez e intitolati “El Cerebro del Mal” e “Hombres Infernales”. Il successo che hanno questi film in patria, come tutti quelli che seguiranno, li porta a varcare i confini nazionali ed invadere tutti i cinema del continente latino americano fino ad approdare nelle sale della penisola iberica. Da qui la decisione di sfruttare commercialmente il successo dell’eroe in maschera messicano facendo nascere un sodalizio tra Ottavio Poggi e i Balcazàr di Barcellona, famiglia formata da diversi fratelli che molto ha dato sia al cinema spagnolo quanto a quello italiano, tra tutti il più famoso è indubbiamente Alfonso, molto attivo negli anni ‘60 come regista, autore di diverse pellicole tra cui alcuni spaghetti western. La direzione della pellicola viene affidata a Nick (Nicola) Nostro data la sua collaborazione di lunga data con i Balcazàr ed essendo tra l’altro già sotto contratto con lo stesso Poggi; l’anno prima sempre per lui aveva girato lo spionistico Asso di picche - Operazione controspionaggio.
 
La trama del film vuole che Superargo (Giovanni Cianfriglia), lottatore di wrestling, viva il senso di colpa per aver accidentalmente ucciso in un incontro El Tigre, suo rivale in ambito sportivo ma amico nella vita. Da qui la decisione di lasciare il mondo della lotta. A venirgli incontro è il colonnello Kinsky (Francisco Castillo Escalona), capo del servizio segreto americano. L’alto ufficiale, visti i tormenti morali dell’eroe, e visti i suoi superpoteri quali la forza sovrumana, la capacità di guarigione e la forte resistenza, gli chiede di iniziare a collaborare con lui. E' da un po’ di tempo che vi sono attacchi in mare a navi che trasportano uranio e mercurio, bisogna scoprire a chi interessa il loro ricco contenuto e per quale scopo. Superargo munito di una speciale tuta antiproiettile viene mandato in segreto su un isola situata nel golfo del Messico che sembrerebbe essere la base da dove partono gli attacchi. Non fa in tempo a partire che viene subito attaccato da un gruppo di malintenzionati. Creduto morto riesce lo stesso ad arrivare sull’isola, con la consapevolezza che all’interno del servizio segreto ci sia una spia che conosce i suoi spostamenti. Penetrato in un base segreta viene fatto prigioniero e scopre che dietro a tutto c’è Diabolikus (Gérard Tichy), un folle scienziato criminale, che tenendo il nostro eroe legato e immobilizzato con l’intento di ucciderlo gli rivela, come regola vuole in questi casi, i suoi folli piani. L’uranio e il mercurio, gli servono, tramite un particolare procedimento da lui inventato, a produrre un isotopo dell’oro. Il suo intento è di immettere così tanto metallo giallo sui mercati da far crollare l’economia mondiale. Superargo ovviamente riesce a liberarsi e a tornare sulla terra ferma. A questo punto Diabolikus rapisce la sua fidanzata Lydia (Monica Randall). Inutile dire che il nostro eroe tornerà sull’isola, libererà la sua amata e sconfiggerà lo scienziato pazzo mettendo fine ai suoi piani criminali.

 

Superargo contro Diabolikus, è uno di quei film che fin da subito evidenzia allo spettatore la scarsità di budget utilizzato per la sua realizzazione, ma ciò non va ad inficiare più di tanto sulla sua buona riuscita finale. Punto di forza è un’attenta regia che riesce ad esaltare le scene d’azione tramite le riprese ed un accurato montaggio che da dinamicità al tutto. Molto ben riuscita anche la sigla dei titoli di testa, dove con un gioco di immagini che si sovrappongono, creando un effetto psichedelico, vengono messi in mostra i tormenti di Superargo dopo aver ucciso El Tigre. Lo stesso Nick Nostro, il regista, si lamenterà delle scarse risorse avute a disposizione. Imputando al produttore Ottavio Poggi la tendenza di risparmiare ad oltranza. Di fatto la cosa si denota palesemente nella scelta dell’attore protagonista, che ricadde su Ken Wood, al secolo Giovanni Cianfriglia. Bravo come stuntman aveva avuto fino a quel momento parti secondarie per la maggior parte da controfigura. Di fatto durante il film le sue battute si riducono al minimo recitando per la sua totalità in costume con la maschera sempre sul viso. Costume che come si può facilmente notare si rifa stilisticamente a quello indossato da L’Uomo Mascherato (The Phantom) creato da Lee Falk.
Visto il discreto successo che avrà il film al botteghino, specialmente quello estero, l’anno successivo ne verrà girato un seguito dal titolo L’invicibile Superman - Il re dei criminali per la regia di Paolo Bianchini.
 
Recensione già pubblicata su: Cinema Italiano Database

 

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