Regia di Carlo Ausino vedi scheda film
Filmetto di povertà disarmante, non è il seguito, ma una sorta di variazione rispetto all'antecedente di Carlo Ausino, Torino violenta. Qui, infatti, c'è quasi uno scambio di ruolo tra i due comprimari del film precedente, poiché lo sconosciuto Emanuel Cannarsa, che in Torino violenta interpretava uno dei commissari, è qui lo sbandatello Tony, testimone di un crimine commesso dalla mala, mentre l'altrettanto sconosciuto Giuseppe Alotta, che aveva recitato il più odioso dei criminali nell'altro film, qui è il commissario di polizia. Va peraltro detto che Alotta ha una faccia da cinema, tra Henry Silva e il nostro Biagio Pelligra. Il film, però, è inevitabilmente disastroso, anche sul piano narrativo. La trama è poco interessante e quando il regista dà il via libera a qualche scena madre, cascano miriadi di braccia.
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