Regia di Mark Waters vedi scheda film
Rose è una dampira (metà umana, metà vampira, metà Buffy), incaricata di proteggere la sua migliore amica Lissa, principessa della stirpe Moroi (succhiasangue buoni & mortali), dalla minaccia degli Strigoi (vampiri zombi, immortali, cattivi, etc.). Entrambe frequentano controvoglia la segretissima accademia St. Vladimir, una specie di Hogwarts per adolescenti dai canini appuntiti, dotata di pratica caffetteria dove effettuare prelievi sanguigni e popolata dall’intero cast inviperito di Gossip Girl. L’ennesima imitazione di Twilight (ugualmente tratta da una saga young adult di successo, nello specifico firmata da tale Richelle Mead) è talmente fuori tempo massimo che pure le sue battute sui romanzi di Stephenie Meyer non fanno ridere. Schizofrenica sull’ispirazione da seguire, accumula spunti da Harry Potter, Shadowhunters, perfino Hunger Games, propone una sfiancante girandola di personaggi indistinguibili l’uno dall’altro e riesce nell’impresa di rendere ininteressante ogni aspetto dell’intreccio soprannaturale.
Forse che i fratelli Waters (Mark è anche il regista di Mean Girls, Daniel fu sceneggiatore di Schegge di follia) vogliono puntare tutto sul versante teen, utilizzando il pretesto vampiresco per tentare un’altra dissacrante parodia del grottesco mondo liceale? Magari. Esattamente come per la fantasmatica presenza di Gabriel Byrne, ci si chiede sotto quale ricatto abbiano accettato di partecipare a questo malriuscito pasticcio.
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