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Il cacciatore di vampiri - Rigor Mortis

Regia di Juno Mak vedi scheda film

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La recensione su Il cacciatore di vampiri - Rigor Mortis

di alan smithee
6 stelle

FESTIVAL DI VENEZIA 2013 - GIORNATE DEGLI AUTORI
Eccolo l'horror dell'est tutto sangue e vampiri: un prodotto che fino a qualche tempo fa non avremmo mai pensato potesse venir presentato ad un festival "maturo" come quello veneziano con tanto di autore in sala, presentato, intervistato e riverito dagli organizzatori della rassegna (ma poi a pensarci bene ci viene in mente che il nostro Dario Argento ha avuto, proprio l'anno scorso, l'onore di contaminare di paura e sangue le notti allegre e spensierate del Festival di Cannes col suo scellerato (ma non tremendo) Dracula 3D). Questo Rigor mortis è il classico horror di Hong Kong girato con tecnica mirabile, coadiuvato da effetti speciali sempre molto efficaci, scenografie visivamente allettanti e pittoresche che prevedono un'ambientazione sinistra in un grigio e fatiscente complesso residenziale che da tempo si vocifera dia asilo a fantasmi di gente deceduta in circostanze violente o poco chiare. Chi va ad abitarci, scegliendo scientemente la stanza 2442 in quando infestata da presenze maligne, è un attore alla fame che, abbandonato da moglie e figlio, decide di togliersi la vita in quel luogo testro e sinistro. Peccato che gli inquilini suoi vicini intervengano all'ultimo momento e gli risparmino la fatica di farla finita, catapultandolo in un baricentro pericoloso di anime dannate, a vedersela con lo spirito maligni di due gemelle vendicative, che apriranno la strada ad un mondo fino a quel momento a fatica trattenuto tra le pareti fatiscenti di quel ammasso rovonoso di cemento. Un filmaccio che piacerà agli appassionati ed annoierà chi non ama dilungarsi su scene dirette anche molto bene, con evoluzioni e combattimenti, duelli e rallenty che alla fine, per quanto coreograficamente dinamici e perfetti, risultano un po' sempre la solita zuppa. Rigor Mortis è una pellicola che avrei visto più pertinente magari al TFF nella rassegna "Rapporto confidenziale", piuttosto che qui in laguna ad annaspare tra un senso di disagio e il sentirsi fuori posto.

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