Trama
Un uomo, una donna e una bambina di quattro anni: in una piccola città, la loro vita di giovane famiglia scorre apparentemente perfetta. Il padre lavora al dipartimento locale di polizia e gli impegni lo portano ad alienarsi anche dalla figlia, la cui crescita, cura ed educazione, è compito della madre. Tra marito e moglie, però, presto qualcosa si incrina. Dopo esser divenuta preda della violenza del marito, la madre è pronta a far tutto il possibile per salvare l'anima della sua bambina e farla crescere nell'amore e nella gioia, nonostante il buio che alberga nel cuore degli adulti.
Approfondimento
LA MOGLIE DEL POLIZIOTTO: UNA VIOLENTA IMPOTENZA
Scritto e diretto da Philip Gröning, La moglie del poliziotto è un'opera sulla virtù della curiosità e della gioia, accese in un contesto orrendo e brutale. La giovane moglie del titolo, Christine, fa quello che può per salvare l'anima della figlioletta Clara, insegnandole ciò che le serve per rimanere integra e per aiutarla a crescere. Il suo obiettivo è quello di insegnarle l'amore ma, non appena la violenza domestica si intensifica, Christine si rinchiude in sé e pensa a un'alternativa via di salvezza. La moglie del poliziotto, inoltre, è anche un film sul buio che alberga dentro ogni essere umano.Il marito Uwe, il poliziotto eponimo, porta a termine i suoi turni di lavoro in uniforme e, a causa di un lavoro poco retribuito, non ha alcuna prospettiva di miglioramento di fronte a sé. Forse è questo il motivo che lo spinge a picchiare la moglie e a colpirla, gettandole addosso le sue pressioni, l'odio e l'impotenza di una vita che non gli permette di stare sempre accanto a lei e di intromettersi nel rapporto che questa ha con la figlia. In fin dei conti, la sua è un'impotenza dettata dall'amore, che come tale raggiunge forme turbolente e violente di esternazione.
CAPITOLI, CANTI ED ANIMALI
La moglie dei poliziotto è suddiviso in 49 capitoli, tutti senza nome. Ogni capitolo inizia con una schermata nera con su scritto "Inizio capitolo 1" e termina con la stessa schermata e la scritta "Fine capitolo 1" e così via. Durante il corso del film, Christine (interpretata da Alexandra Finder) prova a impartire amore alla figlia in diversi modi. Il canto, ad esempio, occupa uno spazio importante: insegnare alla bambina a cantare è come insegnarle la vita e ad avere un'anima. Come tutti i bambini della sua età, la piccola è dotata di curiosità e del piacere di scoperta del mondo intorno a lei, scoperta che vuol dire anche assistere a delle battaglie ed essere testimone involontaria dell'orrore dentro le mura domestiche. Nel viaggio di scoperta del mondo, Clara (ruolo in cui si alternano le gemelle Pia e Clara Kleemann) sviluppa un particolare amore per gli animali che la madre le mostra. Poiché visitare uno zoo costerebbe troppo, la bambina osserva gli animali intorno alla città in cui vive: conigli, scoiattoli, uccelli, la tana di un tasso in un piccolo parco, i vermi che vivono anche nella terra di una pianta (che desidera salvare in un modo che invece li uccide) e una volpe, la stessa leggendaria volpe dei libri di fotografie e delle canzoni.
La cosa più difficile da insegnare a Clara è però l'amore per il padre Uwe, di cui ha paura per via dell'orso stampato sui pantaloni del pigiama («l'orso finisce sempre con il colpire gli altri animali perché è sempre più forte" è la spiegazione che la bambina dà»).
IL PARADOSSO DELLE VIOLENZE DOMESTICHE
Dentro le mura domestiche di La moglie del poliziotto alberga una violenza brusca, brutale e disperata. Uwe (portato in scena da David Zimmerschied) è un uomo che, ritrovandosi schiacciato tra il lavoro e la famiglia, ricorre alla violenza quando tutto diventa troppo per lui. Di norma, non è un tipo particolarmente violento né aggressivo ed è semmai un individuo che, affamato d'amore, viene come posseduto da un secondo io violento e capace di generare vuoto tra lui e il mondo circostante. Nella relazione tra il poliziotto e la moglie sta il grande paradosso che caratterizza molti rapporti violenti: più Uwe la colpisce, più Christine sente l'esigenza di un suo piccolo gesto di tenerezza.Una carezza di lui al mattino dopo il pestaggio della sera precedente potrebbe prolungare il loro rapporto per anni e anni, senza che lei faccia nulla per fermare ciò di cui è vittima. Anziché cercare aiuto contro le violenze di colui che avrebbe dovuto invece proteggerla, Christine finisce con il perdere il proprio equilibrio mentale e cerca con un gesto solo, all'interno di una vasca da bagno, di riportare ordine alle cose.
Oltre ai tre protagonisti principali, in diversi capitoli è presente un misterioso vecchio uomo, il cui ruolo è vago: potrebbe infatti essere il padre del poliziotto, Uwe stesso da vecchio o una sorta di Tiresia, che - agendo quasi come un coro greco silenzioso - tutto vede ma niente può fare (simbolo dell'atteggiamento passivo e silente che la società mette in atto di fronte alle violenze domestiche).
Note
Philip Gröning imbastisce la sua trama con meccanica freddezza, giocando di sottrazione e lasciando tracce di azioni quasi mai viste. Dei maltrattamenti racconta solamente l’inizio e la fine, le cause e le conseguenze, e in questo modo l’effetto dell’opera è ancora più devastante di uno sguardo diretto verso l’orrore. In una casa filmata come un luogo irreale e attraverso gesti comuni la realtà del film si fa così concreta da diventare inafferrabile, incomprensibile come i meccanismi di potere e sottomissione all’interno di una coppia e di una famiglia. "La moglie del poliziotto" è un film di superfici, di sensazioni fisiche e di paura, di sangue che scorre sotto la pelle e di lividi che crescono sopra. Dentro, però, non arriva mai: all’interno, infatti, l’orrore è intollerabile come lo sguardo di bambina su cui la pellicola si chiude.
Trailer
- Premio speciale della Giuria al Festival di Venezia 2013
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