Dario, un giovane malato di mente, è ricoverato in un ospedale ma la madre Tilde lo fa uscire per sottoporlo alle cure di uno specialista svedese. L'ossessivo amore della donna per Dario l'ha portata a trascurare l'altro suo figlio, Gabriele, che ha passato i suoi anni ad accudire il fratello e a fargli da infermiere, negando i suoi desideri e le sue aspirazioni. Il padre Pietro, un modesto sarto, è costretto a gravi sacrifici e umiliazioni per poter trovare il denaro necessario alle cure di Dario. Gabriele si accorge un giorno che il fratello si impossessa di un coltello ma non dice niente, quasi nella speranza che il giovane voglia suicidarsi. Quando Dario, in preda a un nuovo attacco di follia, si barrica nella propria camera, Gabriele si getta contro la porta e strappa l'arma dalle mani del fratello. Vedendoli lottare, la madre crede che Gabriele voglia uccidere Dario e lo caccia di casa. Gabriele passa la notte da Marcella, una ragazza di cui è innamorato. Quando il mattino dopo telefona alla madre si rende conto che sta succedendo qualcosa di terribile.
Un melodramma di stampo direi neorealistico,attori in stato di grazia....molti non si possono minimamente immaginare quello che era Milian a inizio carriera....un futuro divo,un grande attore.
Grande film. Tutto maledettamente realistico e la sua intensità coinvolge fino al disturbo. Un film senza tempo, se non fosse per il bianco e nero potrebbe essere stato fatto adesso. Grande sorpresa. Viva RAI3 che in questo modo giustifica ancora il canone.
PS Il film è altamente drammatico, ma dentro c'è una battuta che ancora rido.
roma. un quartiere popolare. gabriele(castelnuovo)scende di casa chiamato dall'amico david(e). vanno alla partita, ma gabriele continua a girarsi indietro a guardare una finestra di casa. fermo immagine sulla finestra, protetta da una grata a maglie larghe sulla quale sembra abbandonato(incastrato, imbrigliato, imprigionato) il corpo di un ragazzo. quel ragazzo è dario(milian)suo… leggi tutto
Debutto alla regia di Alfredo Giannetti, abile sceneggiatore di alcune opere di Pietro Germi ("L'uomo di paglia", "Un maledetto imbroglio" e "Divorzio all'italiana", per il quale ottenne addirittura un premio Oscar). Più capace come scrittore che non come regista (suo il soggetto di "Un giorno da leoni" di Loy e sua la sceneggiatura di "Febbre da cavallo" di Steno), nel film di esordio… leggi tutto
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Giorno per giorno, disperatamente Italia 1961 la trama: Dario Dominici e’ un giovane con forti turbe mentali ed è la grande preoccupazione dei suoi genitori Tilde e Pietro ed anche del fratello Gabriele. Dopo un tso ed un ricovero in una casa di cura per malati mentali, un manicomio, la madre decide di farlo dimettere per portarlo a curarsi da un luminare in Svezia.…
roma. un quartiere popolare. gabriele(castelnuovo)scende di casa chiamato dall'amico david(e). vanno alla partita, ma gabriele continua a girarsi indietro a guardare una finestra di casa. fermo immagine sulla finestra, protetta da una grata a maglie larghe sulla quale sembra abbandonato(incastrato, imbrigliato, imprigionato) il corpo di un ragazzo. quel ragazzo è dario(milian)suo…
Dario ha poco più di vent'anni e una grave forma di esaurimento nervoso. Si occupano di lui, con gran fatica, l'affettuosa madre e il fratello Gabriele, mentre il padre svolge il mestiere di sarto. La madre decide di fare un tentativo estremo affidando il ragazzo a uno specialista svedese, ma è ormai troppo tardi: la situazione sta per esplodere. E' questo l'esordio dietro la…
Il Film ha ancora un suo sufficiente appeal e non stante il tempo che passa,lo si puo' ancora guardare tranquillamente,anche se la Storia in se' in qualche passaggio risulta un po' ingarbugliata (nonostante il tema trattato) ! voto.6.
Debutto alla regia di Alfredo Giannetti, abile sceneggiatore di alcune opere di Pietro Germi ("L'uomo di paglia", "Un maledetto imbroglio" e "Divorzio all'italiana", per il quale ottenne addirittura un premio Oscar). Più capace come scrittore che non come regista (suo il soggetto di "Un giorno da leoni" di Loy e sua la sceneggiatura di "Febbre da cavallo" di Steno), nel film di esordio…
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Commenti (3) vedi tutti
Amarissimo e struggente film ben diretto da Alfredo Giannetti sul disturbo mentale con una convincente prova di su tutti Madeleine Robinson.
leggi la recensione completa di claudio1959Un melodramma di stampo direi neorealistico,attori in stato di grazia....molti non si possono minimamente immaginare quello che era Milian a inizio carriera....un futuro divo,un grande attore.
commento di ezioGrande film. Tutto maledettamente realistico e la sua intensità coinvolge fino al disturbo. Un film senza tempo, se non fosse per il bianco e nero potrebbe essere stato fatto adesso. Grande sorpresa. Viva RAI3 che in questo modo giustifica ancora il canone. PS Il film è altamente drammatico, ma dentro c'è una battuta che ancora rido.
commento di orsoaudace