Regia di Shinji Aramaki vedi scheda film
Un cult d'animazione per una "old generation" ,il tenebroso "Capitan Harlock" ritorna in formato cinema,pezzo leggendario d'un manga nipponico creato da Leiji Matsumoto nel 1976.
Effettivamente per chi è cresciuto a "Pane e nutella e Capitan Harlock" ritrovarselo di fronte dopo anni è stata una bella emozione.Personalmente non amo la fantascienza,che sia in "carne ossa" oppure in digitale è un genere che non mi ha mai rapito.
Ma la saga di "Capitan Harlock" pur nelle sovrastrutture iperboliche esercita un remoto fascino infantile.Oggi il regista Aramaki supervisionato dal "guru" Matsumoto riporta "a galla" l'astronave Arcadia,fortino inespugnabile di questo affascinante "pirata spaziale".
Siamo in un futuro molto prossimo,con la terra dominata da coalizioni malefiche,burocrati e colletti bianchi tanto futuri quando molto attuali.La sceneggiatura sottolinea ampiamente quest'aspetto sociale,con esseri umani ridotti a schiavi d'un sistema corrotto.
In una distopia cosi' conclamata sovviene l'Arcadia di Harlock a salvarne le sorti del pianeta,attraverso una corte di umani con tute spaziali,lottatori per "la liberta' ",fluttuanti nell'universo gravitazionale in 3D.
Aramaki restituisce ai fan storici di Harlock una vasta gamma d'immaginario fumettistico,tra battaglie "al neon",intrighi e tradimenti si assiste ad un godibile spettacolo "anime".
"Capitan Harlock" pur nella retorica umana dalla quale è sorretto gode d'un carisma senza tempo.
E' un personaggio silente,quasi come i cowboy solitari della celluloide,che travalica la sua visuale oltre lo spazio,scendendo nei meandri dell'umanita' sofferente.Un lottatore contro il male e le ingiustizie che a distanza di 40 anni dalla "nascita" ha un appeal molto forte e una massa di sostenitori fedeli.
Aramaki e Matsumoto ce lo restituiscono in modo piu' iperbolico ed enfatico,forte d'uno scintillante digitale in 3D.
Colpiscono innanzitutto le immagini,studiate a mo' di composizione "metafisica", con le figure assumenti una forma "umana",distante anni luce dalla piu' "soft" e naif serie cartoon.
Il "Capitan Harlock 2013" è figlio della modernita', imbastito di rimandi e citazioni sociali ottimamente rappresentati in quest'ultima epopea.
Bisogna chiedersi del perchè un personaggio dalla lettura eroica "infantile" colpisca anche i piu' grandi.La risposta "sta nel mezzo",infatti oltre allo sfavillio visuale Harlock ridesta in noi una retroattiva parte da sognatori,di fronte a lui torniamo i bimbi che fummo,bisognosi di "una coperta di Linus" e d'un eroe al quale aggrapparci contro i "cattivi" adulti.
Perchè Harlock è un pezzo storico del nostro passato,ritornato per l'occasione in forma piu' smagliante, brillante nella figurazione scenica quanto cupo nell'espressivita'. Il "Pirata spaziale" viene a smuoverci dal fuorviante pensiero "adulto",risvegliando cosi' l'adrenalina da "fanciullo sognatore" che dorme in ognuno di noi.......
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