Regia di Christopher MacBride vedi scheda film
Una matrioska di mockumentary; si parte da due registi che lavorano a un documentario conspirazionista e in un attimo, perdendo parecchi pezzi per strada, ci si ritrova in un thriller. I due, infatti, riescono con facilità sospetta a infiltrarsi in uno degli incontri della società segreta a cui erano arrivati tramite altre curiose coincidenze. Questi minuti thriller sono i più riusciti del film, di tensione ce n'è, e un paio di scene sono inevitabilmente spaventose, ma il film, in generale, non funziona. Troppi buchi, troppe ingenuità.
Riesce a far capire (e dubito fosse l'effetto desiderato, ma quasi quello opposto) quanto sia facile credere nelle teorie conspirazioniste: dopo i primi minuti molto documentaristici, in cui i sospetti riportati, innegabilmente, intrigano, il mockumentary si fa spazio in tutta la sua pulizia registica e finzione drammatica, non scatenando nello spettatore la tipica reazione cinematografica di sospensione dell'incredulità, ma, al contrario, di sospensione della credulità. Nella fattispecie, delle teorie conspirazioniste.
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