Regia di Daniele Grassetti vedi scheda film
Roma, quartiere Pigneto: un giovane timido ed ansioso di nome Matteo fa la corte ad una bella coetanea, inserviente in un bar del quartiere, ex fidanzata del figlio, inetto e spesso strafatto, del boss del quartiere.
Quando Sandro - un amico del protagonista e suo coinquilino assieme al pingue Nicola il quale, per sbarcare il lunario e pagarsi l’affitto, pratica con esiti spesso disastrosi lezioni di rilassamento “ai danni” di anziani malconci dalle ossa atrofizzate - incallito giocatore d’azzardo e alle strette col boss, coinvolge Matteo in una sfida a biliardo per cercare di sistemare il suo debito col malvivente, la situazione precipita, nonostante l’abilità del ragazzo con la stecca: costui infatti, costretto a giocarsi l’auto della madre, finisce coinvolto in un mare di guai ed equivoci, tra trafficanti e balordi riciclatori di oggetti, il figlio inetto del boss dato per morto, ed altre buffe, ma un po’ scontate, vicissitudini.
Filmino d’esordio dell’attore Daniele Grassetti, gracile seppur con qualche momento simpatico (Pistacchietto, figlio del boss, interpretato dal giovane attore vanziniano Emanuele Propizio, risulta a tratti divertente ed è dotato di una suoneria spassosa ed martellante che provoca le poche genuine risate del film, scanzonato ma mai veramente appassionante), costretto a puntare sulla freschezza dei giovani tre interpreti (su tutti il più simpatico risulta il giocatore d’azzardo Sandro, interpretato da Davide Gagliardi) piuttosto che su una storia che si riveli in qualche modo interessante o curiosa.
Personaggi secondari, come il boss interpretato da un Giorgio Colangeli un po’ imbarazzato, o il prete di quartiere, risultano delle macchiette esteriori e monodimensionali che non riescono ad avere la forza e la personalità di reggersi in piedi da sole.
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