Regia di Don Mancini vedi scheda film
Con questo sesto film, l'intento di Don Mancini (creatore e sceneggiatore dell'intero franchise ed anche regista de' "Il figlio di Chucky") sembra quello di ritornare alle origini ed infatti propone degli spunti ed uno stile piuttosto fedeli a quelli dei primi tre capitoli della saga quando non era stata ancora "contaminata" da un'eccessiva dose di humor nero e da una serie di melensaggini (le conquiste amorose di Chucky sotto forma di bambola, le sue performances sessuali, l'arrivo di un figlio che non sapeva neppure a quale genere sessuale apparteneva ecc. tutte trovate obiettivamente insulse per un buon horror che si rispetti, anche se maledettamente divertenti e che confesso mi hanno intrattenuta più di quanto m'aspettassi dall'inizio fino alla fine!).
La trama seppur molto magra, è ben sviluppata e coinvolgente ed oltre a proporre una serie di sequenze interessanti e ricche di un'efficace dose di suspence, propone anche una parentesi che cerca di dare un senso alla caccia omicida del folle Chucky, illustrando il backstage del suo rancore verso determinate persone e famiglie.
Il cast è assai anonimo, ma fa la sua buona figura poichè i personaggi sono tutti ben caratterizzati, specialmente Nica, la ragazza paralitica (mitica la scena finale in cui mentre viene portata in manicomio, grida e rinfaccia a Chucky di essere comunque ancora viva!) ed i trucchi e gli effetti speciali seppur non molto elaborati si rivelano alquanto inquietanti e di effetto (memorabili le smorfiette di questa nuova bambola assassina, mentre la sequenza in cui la copertura di plastica le viene lentamente tolta e sbucciata dal viso per rivelarne le cicatrici, sembra quasi un omaggio ai film de' "La maschera di cera"). C'è una discreta dose di splatter per gli amanti del gore e c'è soprattutto molta tensione psicologica che si avverte tra silenzi premonitori ed impeccabili ed inquadrature misteriose che cercano di comunicare pericolo e minacce (soprattutto durante la scena - la migliore dell'intero film forse - della cena di famiglia che per lo spettatore si trasforma in un macabro indovinello: capire in quale piatto è finito il veleno per topi versato da Chucky), perciò niente umorismo nero (forse solo piccoli assaggi), niente melensaggini e niente gags demenziali questa volta. Tutto serio e ben girato nonostante delle risapute dinamiche di trama che conducono a sequenze prevedibili e ad un epilogo scontato e si rivelerà indimenticabile naturalmente anche la risatina malefica di Chucky.
Di culto è poi la scena che parte dopo i titoli di coda in cui Andy dopo essersi visto spedire per l'ennesima volta Chucky, gli punta prontamente un fucile contro e facendo fuoco gli dice ironico: "gioca con questo!"
Io spero addirittura in qualche altro nuovo capitolo poichè questa è una delle poche saghe che non mi ha ancora stancato!
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