In un piccolo villaggio cinese dello Yunnan, una giovane donna di nome Xiwen vede morire avvelenato da un alimento adulterato il piccolo figlio Shitou. Dall'altra parte del mondo, in Italia, Matteo lavora invece per conto della Feng, una multinazionale con sede a Hong Kong che traffica cibo contraffatto. Per evitare l'arresto, Matteo scappa dall'Italia, salvando un prezioso carico di alimenti della Feng, e ciò dà avvio alla sua scalata senza scrupoli verso il successo. Nel momento in cui vive il massimo prestigio all'interno della Feng, Matteo incontra per caso Xiwen, che ha aperto un ristorante in memoria del figlio e si batte per l'autenticità degli alimenti. Nessuno dei due immagina che da quel momento le loro vite saranno sconvolte.
Note
Per essere un film italiano, "Something Good" è ambizioso e coraggioso. Una produzione internazionale quasi interamente girata a Hong Kong, con cast di spicco, recitata in lingua inglese. Quel che non funziona del tutto è proprio l’intreccio. Il mutamento morale di Matteo è troppo repentino, l'incontro con la ragazza madre uccisa dalle conseguenze del suo lavoro sporco è risvolto molto programmatico, e uno spettatore smaliziato ci mette poco a decifrare l’intrigo. Resta l’originalità del tema, la contraffazione alimentare, perfetto per un thriller. Liberamente ispirato al romanzo "Mi fido di te" di Massimo Carlotto e Francesco Abate.
Qualcosa di buono da Luca Barbareschi. Difficile aspettarselo: la cronaca di un pastrocchio annunciato si rivela invece un’interessante - e soprattutto "vedibile" - fotografia di una tematica inquietante quanto tremendamente attuale (alla base del film accadimenti veri) nonché trattata poco e male dai media: l’adulterazione alimentare, il “dio della frode“. Vili fini economici (si parla… leggi tutto
Una donna cinese piange la morte del figlioletto, avvelenato da una confezione di latte adulterato. In Italia intanto un losco manager si occupa della distribuzione di cibo contraffatto a livello mondiale. I due sono destinati a incontrarsi e a sconvolgere ciascuno la vita dell'altro.
Buona produzione a budget medio-alto, visibilmente sfruttato in maniera adeguata, Something good… leggi tutto
Della non troppo nutrita serie: lodevole per certi versi lo sforzo di uscire e fare qualcosa di diverso dall'asfittico "menù offerto dalla casa unica" imperante e monolitico, nel cinema italiano anni 2000. Purtroppo parecchio meno elogiabile, il risultato.
Barbareschi poi non si e mai capito se sia davvee9 un buon attore e bravo uomo di cinema, ma certamente è uno dei…
Una donna cinese piange la morte del figlioletto, avvelenato da una confezione di latte adulterato. In Italia intanto un losco manager si occupa della distribuzione di cibo contraffatto a livello mondiale. I due sono destinati a incontrarsi e a sconvolgere ciascuno la vita dell'altro.
Buona produzione a budget medio-alto, visibilmente sfruttato in maniera adeguata, Something good…
Film direi sconosciuto della Cinematografia anche in Cabina di Regia di Luca Barbareschi che,volando nella lontana e caotica Hong Kong imbastisce una Pellicola che ha dalla Sua una Trama potenzialmente assai valida ma che ahime' inciampa in qualche cliche' da gia' visto che ne riduce l'interesse e anche la stessa Love-Story con la spalla Protagonista (come da Copione ...) in questo caso e' assai…
Barbareschi, si sa, ha una grande passione per il cinema, ed è facile notarlo in questo lungometraggio. Attingendo a cinema asiatico e francese, un po' più di nicchia, crea elementi e codici che ogni cinefilo può facilmente riconoscere. Ma, purtroppo, passione e qualità non vanno spesso d'accordo, ed è proprio il caso di dire che il film non sia un gran…
Qualcosa di buono da Luca Barbareschi. Difficile aspettarselo: la cronaca di un pastrocchio annunciato si rivela invece un’interessante - e soprattutto "vedibile" - fotografia di una tematica inquietante quanto tremendamente attuale (alla base del film accadimenti veri) nonché trattata poco e male dai media: l’adulterazione alimentare, il “dio della frode“. Vili fini economici (si parla…
Luca Barbareschi non è mai stato un simpaticone….almeno non risulta simpatico a me, spesso infastidito dal suo atteggiamento provocatorio e di perenne sfida che - al di là delle personali e certo legittime ideologie politiche del soggetto - manifesta quasi sempre tendenziosamente al fine di procurarsi una pubblicità e un eco che spesso poi risultano fuochi di paglia, evanescenti e poco…
Luca Barbareschi ha una carriera (artistica) discontinua ma spesso intrigante. Ultimamente ha prodotto il documentario Roman Polanski: A Film Memoir (2011) ed è stato a sua volta diretto dal grande regista nella versione teatrale di Amadeus. E poi, ancora in scena con Il discorso del re, produttore televisivo della fiction Adriano Olivetti - La forza di un sogno e adesso regista e interprete di…
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Commenti (3) vedi tutti
Da tenersi fortemente Voto 0
commento di ScemaranIl film di Barbareschi non è per niente disprezzabile, anzi. Zhang Jingchu è una presenza semplicemente magica.
commento di valeriemanifestaFilm non del tutto convincente !
leggi la recensione completa di chribio1