Una estetista (Isabella Ragonese) e un tatuatore (Valerio Mastandrea), due ragazzi che non potendo contare solo sulle proprie forze attendono un colpo di fortuna che cambi le loro esistenze, si ritroveranno coinvolti in una storia assurda e folle.
Note
Il regista ha il tocco ironico e caustico ideale per raccontare una provincia così glocalizzata, e sono al solito le figure di sfondo, definite con la precisione di un miniaturista del cinema, a divertire di più. Dallo strozzino Natalino Balasso al mago Raul Cremona al fioraio Marco Marzocca al pescivendolo Roberto Citran alla veggente Milena Vukotic, La sedia della felicità assume le sembianze dell’opera corale, dove ognuno è portatore di una piccola storia. Certo, il finale in montagna è un po’ assurdo, ma questo è un film nei confronti del quale è impossibile qualunque giusta distanza, e il critico si ferma un attimo prima.
Film con il pretesto di un tesoro e una cadrega... Simpatico soprattutto grazie alla simpatia dei due protagonisti. Purtroppo come sempre le commedia italiane sono piuttosto infime. Qui perlomeno si salvano con una sufficienza piena. 6
Guardate l'originale: "Il mistero delle 12 sedie" primo film di Mel Brooks. Il confronto vi risulterà imbarazzante, per espressività e romanticismo; il dramma di un uomo alla ricerca dei gioielli di famiglia nascosti in una sedia durante la rivoluzione Russa.
Talenti sprecati: Mazzacurati, Mastandrea e Ragonese, tutti e tre. Storiellina che da leggera si fa sciocca (zavorrata dalla esagerata ricerca di un cast stellare il cui sottoimpiego lo rende sprecato), girata con pigrizia e poco spirito. Risultato piuttosto deludente. Tutti e tre sanno fare di molto meglio.
Ritorna, purtroppo per l'ultima volta, Carlo Mazzacurati a raccontarci la provincia italiana e i suoi personaggi.
Storie in bilico tra la farsa e la tragedia, dove la lotta per il quotidiano si accompagna ad aneddoti genuinamente comici.
La più rilevante dote del regista padovano è stata proprio la sua capacità di saper riportare sul grande schermo racconti di vita… leggi tutto
L'eterna condanna del cinema italiano medio è proprio quella di restare "medio", entro i suoi svariati stilemi, sempre limitato ai suoi ritmi, ai suoi toni, ai suoi vezzi più ridondanti. Certo, considerando la morte di Carlo Mazzacurati, avvenuta subito dopo le riprese di questa sua Sedia della felicità, lo sguardo dello spettatore si fa più tenero e meno… leggi tutto
Lui (Mastandrea) è un tatuatore romano capitato chissà come in Veneto, dalle parti di jesolo; lei (Ragonese) è un'estetista in perenne bolletta alla quale, in punto di morte, una donna (Ricciarelli) rivela un segreto: in un'orrenda sedia a forma di elefante è nascosto un tesoro. Per i due inizia una bizzarra caccia. Il canto del cigno di Carlo Mazzacurati, scomparso… leggi tutto
Una detenuta, in punto di morte, rivela a un’estetista di aver nascosto una quantità di gioielli nell’imbottitura di una sedia del salotto di casa. Ma le sedie sono otto, sono state vendute a persone diverse nel corso di un’asta giudiziaria, e quindi la ragazza deve intraprendere una caccia al tesoro con l’aiuto di un tatuatore suo dirimpettaio; poi però si…
La formula di questa misconosciuta commedia italiana, non sembra cavalcare nuovi argomenti: una donna e un uomo non ricchi e sfortunati che si ritrovano alla ricerca di un tesoro tra lo sbocciare dell'amore. Eppure non è così smielato come potrebbe sembrare; il protagonista primario è il dio denaro che ha la capacità di mettere tutti d'accordo purchè l'uno…
Girato negli ultimi mesi della sua vita, La sedia della felicità è l’ultimo regalo cinematografico di Carlo Mazzacurati, uno degli ultimi autori popolari, descrizione che possiede un significato in buona parte smarrito nel tempo, propria di chi è capace di arrivare con le sue opere a chiunque, cercando comunque di dire qualcosa in più, coniugando sorrisi e (un…
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Commenti (7) vedi tutti
Film con il pretesto di un tesoro e una cadrega... Simpatico soprattutto grazie alla simpatia dei due protagonisti. Purtroppo come sempre le commedia italiane sono piuttosto infime. Qui perlomeno si salvano con una sufficienza piena. 6
commento di BradyUn film commedia da tre stelle. Quando do le tre stelle e' un film che non ha grosse pretese, ma gradevole.
commento di TreferTnon male, ben recitato.
commento di gunny75Guardate l'originale: "Il mistero delle 12 sedie" primo film di Mel Brooks. Il confronto vi risulterà imbarazzante, per espressività e romanticismo; il dramma di un uomo alla ricerca dei gioielli di famiglia nascosti in una sedia durante la rivoluzione Russa.
commento di jaguarTalenti sprecati: Mazzacurati, Mastandrea e Ragonese, tutti e tre. Storiellina che da leggera si fa sciocca (zavorrata dalla esagerata ricerca di un cast stellare il cui sottoimpiego lo rende sprecato), girata con pigrizia e poco spirito. Risultato piuttosto deludente. Tutti e tre sanno fare di molto meglio.
commento di leporelloFilm che un po' Comico lo e' ma qua c'e' poco da salvare ... la Ragonese e pocho altro.voto.2.
commento di chribio1Che peccato! Il tuo ultimo lavoro non è stato all'altezza dei tuoi film precedenti. Un vero peccato. Ma sei stato un grande.
commento di michemar