Regia di Alessio Maria Federici vedi scheda film
Jacopo (Enrico Brignano) è un fenomenale consulente matrimoniale che però nella vita privata è uno sfigato cronico con le donne. Per dire la verità la sfiga più che lui perseguita le sue amate, per via, si scoprirà, di un maleficio fattogli da una sua ex fidanzata quando era ancora ragazzino. Ecco che quando Jacopo incontra la ragazza della sua vita, Sara (Ambra Angolini), il suo dubbio è provare a stare con lei, oppure lasciarla andare, per evitarle una vagonata di tragicommedie quotidiane.
“Stai lontana da me”. Nel titolo c’è l’essenza del film. Amore e (s)fortuna, sono gli elementi attorno ai quali ruotano le vicende affidate all’estro di Enrico Brignano ed alla dolcezza smaliziata di Ambra Angiolini. Per quanto si rida, e nemmeno poco (ma sfido chiunque a non farlo quando si ricorre sistematicamente allo slapstick), il film è un perenne dejà vu, e non solo perché si tratta di un remake dell’originale francese La chance de ma vie, ma anche per le battute telefonate o le situazioni già viste altrove, oltre che per via di scopiazzamenti vari (per esempio molte scene ricordano “Charlie viene prima di tuo marito”).
Gli attori sono bravi, ma l’umorismo da torta in faccia o, meglio ancora, da buccia di banana, è sinceramente troppo stantio per una commedia del 2013. Le peripezie che capitano alla Angiolini sono talmente tante da stufare (si noti nei titoli di coda il copioso numero di stuntman impiegati) e spesso basate su scene costruite (spesso in modo pedestre) al computer, come quando Sara viene travolta dalla massaggiatrice per via del cedimento del lettino.
Insomma un film che non annoia, ma che nemmeno entusiasma, con Brignano a rifare ancora i suoi risaputi calembour ed un finale (ma anche una parte centrale ed un inizio, se vogliamo) decisamente prevedibile. Non basta stavolta l’”effetto transalpino”, quello che portò milioni di euro al botteghino di “Benvenuti al Sud”, che copiava addirittura shot-by-shot l’originale francese “Giù al Nord”: per il film con Siani e Bisio si partiva da un ottimo epigono, mentre qui già il film di Cuche era una mezza ciofeca, pensate il suo remake, messo in scena tra l’altro da un semi-esordiente dal talento ordinario come Alessio Maria Federici.
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