Un trentenne vive in un piccolo ma fornito appartamento insieme alla compagna che ama alla follia. Padre di una bambina avuta da una donna che ha poi abbandonato, è un attore di teatro molto povero e la sua compagna, che una volta era una stella nascente, non ha nessuna proposta di lavoro in vista. Mentre egli fa tutto il possibile per farle ottenere un ruolo, lei lo tradisce e poi lo lascia. Rimasto solo, lui tenta il suicidio ma fallisce, ricevendo in ospedale la visita della sorella e capendo di dover contare solo su di lei e sul teatro.
Note
La cinepresa al posto del cuore. Osserva, registra, rincorre, è dentro la vita, è troppo vicina ed è inadeguata a comprendere il mondo. Questo è La gelosia: frammenti d’esistenza, giustapposti per strappi, racchiusi in fotogrammi ad abbracciare quel che lo sguardo riesce, in immagini che durano quel che serve a dischiudere i sentimenti presenti, e verificare quelli passati. Non è il miglior Garrel. Ma è comunque uno dei migliori cinema possibili.
La gelosia è quell'ora e un quarto che ti sembrano il doppio, tutta indugi, silenzi, attenzione ai dettagli - una mano, un oggetto lasciato in disordine - e un evocativo bianco e nero che fa tanto cinema d'essai. Ma dietro tutto questo lavoro di maquillage c'è solo l'ossessione che divora il cinema di Louis Garrel: quella del tradimento.
Riproposto (e rivisto stanotte) da Fuori orario subito dopo Jules et Jim, ha un sapore antico che scalda il cuore e si conferma come uno dei migliori risultati del periodo “narrativo” del regista che aiutato, da un bellissimo bianco e nero molto contrastato, depotenzia i rischi di un realismo didascalico evitando ogni rischio di sentimentalismo.
Riproposto di recente, a Fuori Orario, questo bel film è un' indagine quasi scientifica sulla gelosia, non solo amorosa, cagione di infelicità e di tormenti non facilmente evitabili, tradotta nelle bellissime immagini in un bianco e nero ricco di sfumature...
La gelosia, di Philippe Garrel, presentato a Venezia nel settembre 2013, nonostante la buona accoglienza internazionale, era arrivato nelle nostre sale con l'abituale ritardo: non è facile distribuire un film insolito per brevità (77 minuti), assenza del colore - che gli conferisce di per sé l’aura del film d’autore - oltre che per la complessità del… leggi tutto
P.Garrel sempre pronto a riavvolgere il suo sguardo a quarant’anni prima, col suo bianco e nero ad effetto ingiustificato e con quelle perturbazioni del cuore che ci riportano alla fase acuta della nouvelle vague, ci riprova. Vuole rinnovare quelle atmosfere, fare percorrere quei sentimenti con uno spirito più moderno(?) celebrandone i meccanismi interiori sempre vivi e attuali come le… leggi tutto
La gelosia è quell'ora e un quarto che ti sembrano il doppio, tutta indugi, silenzi, attenzione ai dettagli - una mano, un oggetto lasciato in disordine - e un evocativo bianco e nero che fa tanto cinema d'essai. Ma dietro tutto questo lavoro di maquillage c'è solo l'ossessione che divora il cinema di Louis Garrel: quella del tradimento (ribadirà la sua tendenza nel… leggi tutto
La gelosia è quell'ora e un quarto che ti sembrano il doppio, tutta indugi, silenzi, attenzione ai dettagli - una mano, un oggetto lasciato in disordine - e un evocativo bianco e nero che fa tanto cinema d'essai. Ma dietro tutto questo lavoro di maquillage c'è solo l'ossessione che divora il cinema di Louis Garrel: quella del tradimento (ribadirà la sua tendenza nel…
La gelosia, di Philippe Garrel, presentato a Venezia nel settembre 2013, nonostante la buona accoglienza internazionale, era arrivato nelle nostre sale con l'abituale ritardo: non è facile distribuire un film insolito per brevità (77 minuti), assenza del colore - che gli conferisce di per sé l’aura del film d’autore - oltre che per la complessità del…
Appena ne sono entrato in possesso ho immediatamente visto questo film di P. Garrel memore dell’altro unico suo che avevo visto illo tempore “Les amants reguliers” e che mi era piaciuto parecchio. L’ho trovato nettamente al di sotto delle aspettative. “La gelosia” dove?…. o ho visto un altro film o di cinema non ci capisco ‘na minchia! (propendo…
Per chi non conosce Philippe Garrel, "La gelosia" potrebbe risultare un concentrato di anomalie, caratterizzato com'è da un linguaggio cinematografico che si pone fieramente al di fuori del tempo e delle mode. Immerso in un bianco e nero patinato e demodè, recitato in maniera compassata e animato da una gravità implosa, "La gelosia" porta in scena una vicenda di ordinario…
Crepuscolo. Tramonto. Notte. E forse alba. La luce è sporca di mezze misure, e ci si vede a stento. Nel frattempo l’umanità si muove sulla linea sottile che separa la felicità dal suo contrario. Ognuno è in preda al senso dell’altro: l’ansia derivante da una presenza estranea e invisibile, che minaccia le sue certezze. La gelosia è il dubbio…
Se confrontiamo il programma delle uscite di questa settimana con quello di una qualsiasi settimana di qualche anno fa ci accorgiamo che in fondo qualcosa è cambiato. I distributori hanno forse capito che alla…
«Io - si dice in J’entends plus la guitare - ti sto tanto vicino da non essere neanche capace di guardarti, di vederti interamente». Ed è questo il territorio di ricerca del cinema di Garrel. La cinepresa al posto del cuore. Osserva, registra, rincorre e si riempe del teatro dell’esistere: è dentro la vita, è troppo vicina, è inadeguata a comprendere il mondo. E dunque non può che…
Inizia ufficialmente la stagione estiva. Quella che in altre parti del mondo viene considerata ideale per il lancio dei blockbuster e che da noi è sempre utilizzata per promuovere in sala pellicole che in altri…
P.Garrel sempre pronto a riavvolgere il suo sguardo a quarant’anni prima, col suo bianco e nero ad effetto ingiustificato e con quelle perturbazioni del cuore che ci riportano alla fase acuta della nouvelle vague, ci riprova. Vuole rinnovare quelle atmosfere, fare percorrere quei sentimenti con uno spirito più moderno(?) celebrandone i meccanismi interiori sempre vivi e attuali come le…
Strade lastricate di demòni tra anime sciolte dall’angoscia, presenze precipitate tra la folla paralizzata, senza lacrime, perché alienata, intimamente corrotta. A volte la dipendenza da se stessi salva, spesso…
Dulcis in fundo. Fino al penultimo giorno, la mia impressione sul Festival era abbastanza fredda. Pochi i film che, fino a quel momento, mi avevano davvero colpito. Niente di drammatico, sia chiaro, ma non i capolavori…
FESTIVAL DI VENEZIA 2013 - VENEZIA 70 Philippe Garrel racconta la sua giovinezza traslata ai giorni nostri, facendo interpretare a suo figlio Louis la parte di suo padre (quindi del nonno) quando aveva pure lui trent'anni. Una famiglia di artisti che si ritrova, come spesso è già successo in esperienze precedenti del regista, e che qui però si scambia i ruoli (il regista inoltre diviene una…
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Commenti (5) vedi tutti
Chi la fà... l'aspetti... più che jalousie. Mediocre e non proprio originale. 5
commento di BradyLa gelosia è quell'ora e un quarto che ti sembrano il doppio, tutta indugi, silenzi, attenzione ai dettagli - una mano, un oggetto lasciato in disordine - e un evocativo bianco e nero che fa tanto cinema d'essai. Ma dietro tutto questo lavoro di maquillage c'è solo l'ossessione che divora il cinema di Louis Garrel: quella del tradimento.
leggi la recensione completa di barabbovichRiproposto (e rivisto stanotte) da Fuori orario subito dopo Jules et Jim, ha un sapore antico che scalda il cuore e si conferma come uno dei migliori risultati del periodo “narrativo” del regista che aiutato, da un bellissimo bianco e nero molto contrastato, depotenzia i rischi di un realismo didascalico evitando ogni rischio di sentimentalismo.
commento di (spopola) 1726792Riproposto di recente, a Fuori Orario, questo bel film è un' indagine quasi scientifica sulla gelosia, non solo amorosa, cagione di infelicità e di tormenti non facilmente evitabili, tradotta nelle bellissime immagini in un bianco e nero ricco di sfumature...
leggi la recensione completa di laulillaBianco e Nero per un Film un pò pomposo già per la scelta del tipo di "Colore" da usare poi,la Storia risulta noiosa e non appassiona.voto.2.
commento di chribio1