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Shaun - Vita da pecora

Regia di Richard Starzak, Mark Burton vedi scheda film

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La recensione su Shaun - Vita da pecora

di ethan
7 stelle

La pecora Shaun, stanca della routine di tutti i giorni, in combutta con le altre 'compagne' del gregge, riesce con uno stratagemma a far addormentare il fattore che si occupa di loro: questi, dopo aver battuto la testa, poiché la roulotte dove dorme, inavvertitamente, è andata a tutta forza verso La Grande Città, ha perso la memoria e, in ospedale, la sua abilità nel maneggiare rasoi, lo fa scambiare per un parrucchiere; infatti viene assunto in un lussuoso negozio e le pecore si muovono anch'esse verso la città per ritrovarlo.

'Shaun, vita da pecora - Il film' è ancora una volta il frutto della sfrenata fantasia degli Studi Aardman di Bristol in Inghilterra: partito come serie animata, 'Shaun' è diventato un film che ha preso forma nel 2014 ed è uscito nel febbraio del 2015. Il soggetto è a cura del genio dell'animazione Nick Park ed è scritto e diretto dal duo Richard Starzak e Mark Burton, che usano con grande abilità l'abituale tecnica dell'animazione a passo uno abbinata ai personaggi di plastilina, che tecnicamente prende il nome di claymation.

Ritmo sempre sostenuto, gag visive che si susseguono in serie, ironia e umorismo tipicamente british, una nuova galleria di caratteri azzeccati, una sana e colta irriverenza e una volontà di non prendersi troppo sul serio, come in certi epigoni d'Oltreoceano, che usano l'animazione per tematiche persin troppo impegnative, fanno di 'Shaun' uno dei migliori film animati della stagione.

Lo studio continua con perseveranza a proporre lavori che compensano la distanza tra i budget - tanto per fare un esempio, lo strafavorito nella corsa agli Oscar 'Inside Out' è costato 175 milioni di dollari, ben sette volte di più di 'Shaun' - con una creatività e una professionalità invidiabili: illuminante l'idea, che rimanda alle sue stesse origini, di un cinema 'fisico' dove non sono i dialoghi, ma grugniti, mugugni, in stile comiche di Mr. Bean, e l'uso di cartelloni, insegne e cartelli, quindi unicamente espedienti visivi a raccontare la storia, ridotta all'essenziale nella sua linearità.

Voto: 7,5. 

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