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Shaun - Vita da pecora

Regia di Richard Starzak, Mark Burton vedi scheda film

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La recensione su Shaun - Vita da pecora

di ohdaesoo
8 stelle

Scrivendo del finale del bellissimo Boxtrolls avevo accennato (mi pare) al mio amore smisurato per la stop motion, in particolare per la Claymotion, ossia la tecnica che utilizza pupazzetti in plastilina.
Probabilmente se dovessi spiegare ad un bambino la magia della macchina-cinema, di quello ossia che sta dietro ai film, lo porterei in uno studio dove usano tale tecnica.
Credo sia tutto veramente magico, e carico di una malinconia positiva.
E' un pò come tornare indietro, all'artigianato, a chi sapeva prendersi il suo tempo per realizzare opere che fossero le migliori possibili.
Vedere tutti questi piccolissimi pupazzetti che poi saranno personaggi del film, vedere quante persone ci lavorano sopra, vedere come ogni singolo secondo di pellicola sia una lunga e amorevole conquista, vedere quanta arte ci sia dietro operazioni del genere è qualcosa di impressionante.
Sarà per questo che la Claymotion non delude mai, mai.
Da Jack Skeleton a Coraline, da Paranorman e Boxtrolls, da Pirati! a Wallace and Gromit, non mi è mai capitato di vedere un film d'animazione a "passo uno" che sia stato deludente.
Perchè è impossibile che operazioni del genere abbiano dietro pressappochismo e "fretta", come sempre più spesso capita invece per l'animazione tout court, diventata questi ultimi anni un tremendo copia-incolla, specie quando vede animali come protagonisti (si è arrivati al punto di trovare personaggi simili per carattere e tratti di disegno in film che non c'entrano niente l'uno con l'altro).
Chi è così folle da voler realizzare un film in stop motion non può permettersi di passare ore ed ore su qualcosa di non originale e qualitativamente scadente, impossibile, sarebbe una immensa fatica sprecata in modo insensato.
Da parecchi anni la grandissima Aardman (la casa di produzione di Wallace and Gromit e Galline in fuga per intendersi) ha creato una serie tv in stop motion (impresa pazzesca) incentrata sulla figura di Shaun, una pecorella ribelle e geniale comparsa in un episodio di Wallace and Gromit e diventata così popolare da necessitare di una serie tutta per sè.
Non nascondo di aver visto moltissimi episodi, caratterizzati da una spiccatissima comicità unita ad una leggerezza quasi unica.
Il film ci stava, ci voleva, anche solo per far conoscere a più persone la "terribile" pecorella.
Chi conosce la serie dentro il film ritrova tutto: il gregge di pecore comandato dal geniale Shaun, il cane da guardia con berretto blu Bitzer, il fattore buono, cecato e stralunato, i 3 fantastici maiali e tanti altri piccoli personaggi minori.
Ma troverà un soggetto nuovo, abituato com'era a godere delle trovate di Shaun per uscire dalla routine della vita da fattoria.
Il Fattore (in una scena dal ritmo spettacolare), senza nemmeno accorgersene, finisce a Londra dopo che il suo camper "sfrenato" attraversa miracolosamente tutta la strada che lo separa dalla fattoria alla città inglese. Inizialmente regna un'esaltante anarchia tra gli animali rimasti (i maiali che si strafogano e ballano sono stupendi) poi però il gregge di pecore si accorge che quel padrone che provano sempre a fregare e al quale mai ubbidiscono a loro manca, e tanto. Vanno in autobus a Londra per cercarlo e riportarlo a"casa". Anche se lui nel frattempo ha perso la memoria.
Funziona tutto, dal ritmo alle trovate, dalla semplicità di trama alle singole scene.
Non si cerca profondità, il cartone è molto leggero, ma è una leggerezza non banale, pensata, "scritta" e divertente.
Scene come quella della sala operatoria, del ristorante o delle pecore che si vestono per mimetizzarsi, o trovate come quella del Fattore che abituato a tosar pecore diventa suo malgrado parrucchiere all'ultimo grido, o quella del cane folle che guarda fisso gli altri sono il solito grande marchio Aardman. Ossia di una casa che non vuole mai volare alto (la Laika ad esempio è molto più adulta e impegnata in questo), che cerca "soltanto" di realizzare un prodotto adatto a tutti che sappia far ridere con intelligenza. Senza, ricordiamolo, non potersi nemmeno affidare ai dialoghi visto che Shaun, anche nella serie, è un prodotto muto che affida tutta la sua comicità alle gag che sa costruire.
Ad un certo punto, con quegli animali terrorizzati dalla morte che abbracciano tremanti il Fattore si arriva anche a punte di umanità e commozione che ricordano, ad esempio, quelle dell'indimenticabile scena delle discarica in Toy Story 3.
Non si cerca nessun insegnamento (anche se qualcuno tra le righe lo si trova), si vuol soltanto far divertire attraverso un'arte magnifica, benemerita.
Sono i cartoni fatti col cuore, i migliori.

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