Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film
Commedia divertente e mai banale
Checco Zalone è un uomo sui trenta, con la moglie e un figlio Niccolò decenne,al quale fa una solenne promessa:"Se sarai promosso con tutti dieci,papà ti regala una vacanza da sogno".solo che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi, sia con il fatturato che con la moglie,operaia vicentina che ha perso il lavoro nel nord-est non più ricco, paladina di una lotta di classe ormai obsoleta, è decisamente in bolletta e non può permettersi di regalare al figlio nemmeno un giorno di vacanza e, quando Nicolò "enfant prodige" riceve la pagella perfetta, per far fede all'impegno,Checco ottimista e cialtrone,si mette comunque in viaggio, pensando di propinare al figlio una vacanza in Molise,da una vecchia e spilorcia zia,spacciandola per la vagheggiata "vacanza di sogno" peraltro spera di vendere anche qualche elettrodomestico ai suoi parenti, scoprendo poi che sono o morti o emigrati.Il figlio che è intelligente, oltre che diligente,mangia la foglia,capisce il raggiro e s'indigna, chiedendo al padre di riportarlo indietro Checco rassegnato, ripiega verso nord,tuttavia per una fortunata coincidenza, conosce Zoe, una ricchissima ragazza che ha un figlio problematico proprio dell'età di Nicolò.Nasce una preziosa amicizia tra i due bambini e Zoe entusiasta del grande feeling che si è creato tra loro "adotta" Checco e Nicolò, facendoli entrare nel suo mondo,fatto di incontri speciali con industriali e VIP, inviti a party esclusivi, bagni in piscine fantastiche e ancora yacht, cavalli, campi da gold, serate a Portofino.
Checco Zalone ancora con la regia dell’amico Gennaro Nunziante,propone questo lavoro che è più strutturato dei precedenti, con meno scheck, anche meno "cattivo"evita di colpire le "fasce deboli", i gay, i terroni e i leghisti. "Sole a catinelle" non può nemmeno contare sulle divertentissime canzoni degli antecedenti, queste sono meno graffianti, ma il passo a due padre-figlio, ai tempi della crisi,funziona e offre uno sguardo sornione e amaro sul ventennio "berlusconiano", dove ci sono fabbriche che chiudono, sogni a scomparsa e la felicità che, dice Checco a Nicolò, è uno yacht più grosso di tutte le altre imbarcazioni. Nunziante e Zalone con semplicità sanno raccontarci la nostra attualità:dal regista impegnato, che pontifica sull’anoressia e lascia in “mutismo selettivo” il figlio, dai furbetti del quartierino con vista sulle Cayman e Confindustria, dai prestiti che non si negano a nessuno perchè tanto nessuno li onora,dallo spauracchio dell’essere "comunista" ancora oggi,grandissima la battuta :“Della Che Guevara, che cosa avete?” rivolta all'attonito negoziante, fino all’ottimismo a ogni costo, che la crisi non c’è, i ristoranti sono pieni e i consumi vanno incoraggiati. Zalone ci fa ridere ma ci fa anche pensare: il sole è a catinelle, ma noi italiani siamo bagnati fradici, senza rendercene conto. Come diceva Flaiano la situazione è grave ma non seria,così Checco rivolgendosi alla zia morente ma talmente taccagna ,da chiedergli di staccare la spina del macchinario che la tiene in vita, per risparmiare la corrente, risponde “ E va bene, vorrà dire che farò… una eutanazia’" Zalone è oggi la nostra punta di diamante della commedia all'italiana ,maschera esilarante,tanta ironia e autoironia,una verve dissacrante, i suoi bersagli stavolta sono gli industriali, i cineasti, i radical-chic: un bel campionario di umanità fatta di cialtroni, truffatori, venduti e megalomani,che talvolta non sembrano neanche caricaturre ma personaggi reali. E sempre collocandosi nel mezzo tra battute e gag trash.
Il succeso al botteghino è stato storico, solo il suo "Quo vado" successivo lo ha superato, è decisamente un comico di razza.
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