Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film
tra l'essere ricchi a tutti i costi e in qualsiasi modo, dove ogni cosa non è mai "abbastanza" perchè ce n'è sempre una che è più "abbastanza" di quella che si ha appena visto, e l'essere un "comunista da operetta" giusto per non spaventare nessuno e forse perchè è l'unico modo che si conosce di "essere comunista" ci sta di mezzo il mare o checco zalone. tra tutti i comici da cabaret televisivo che hanno tentato la carta del cine-pattone, cine-colombone o cine-quel-che-si-vuole, zalone è quello che più forse rende nonostante i film che interpreta, come al solito non esistano o quasi, e questo più di tutti. c'è checco e ciò deve bastare. io conosco solo il checco zalone visto in questo film e in quello precedente, altro di lui non so. ma in quella sua maschera di bambacione-rincoglionito, idiota-saggio che tutto dice perchè non riesce a trattenerlo nei pensieri e perchè alla fine è ciò che deve essere detto in un paese dove anche gli incontri politici di approfondimento, diventano talk-show in cui non ci si capisce nulla e alla fine si accende la tì-vì che si è cornetti e la si spegne che si è fagiolini, checco è una maschera terribilmente contemporanea. e ha solo bisogno che come un totò o un jim carrey, ci sia un autore che sfrutti il suo faccione-maschera in tutta la sua tragicità villaggio-fantozziana, perchè quel sorrisone deve per forza evolvere nella smorfia di orrore che fin'ora ha trattenuto negli intenti ben intuiti. io credo in checco zalone.
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