Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film
Zalone cavalca la crisi a bordo di un razzo-missile, mentre le rituali canzoncine infilano sulla base di Ufo Robot un’ode agli assegni post datati. Venditore di aspirapolvere con l’interesse per la finanza, ottimista contro ogni avvilente evidenza, Checco approfitta di un piccolo traguardo professionale per comprare alla moglie la cucina pluriaccessoriata e al figlio il cucciolo di alano. Poi le cose cambiano, le rate lo schiacciano e il pater familias finisce sorridente (e separato) alle porte della Caritas in pausa pranzo. Il bambino, che non pare accusare il fallimento matrimoniale, prende tutti 10 in pagella per ricevere il premio promesso: una vacanza da sogno, dove l’incubo del Molise è interrotto dal miraggio dello yacht in compagnia del nuovo amichetto Lorenzo, affetto da mutismo selettivo. Zalone prende in giro le patologie “da ricchi” e i film “da festival”, risponde all’ignoranza della classe dirigente con l’analfabetismo (culturale, non sentimentale) della classe media. Quella che s’aggiusta la vita con un film lieve, alla faccia della comicità spudoratamente (?) caustica che indica e stigmatizza. Capitolo terzo di una serie “meteorologica”, Sole a catinelle coglie miniporzioni atmosferiche dal finestrino né pretende un’inquadratura del panorama. Il pugliese caduto dalle nubi non è mai atterrato sulla terra dell’indignazione e dello sfinimento: il suo umorismo sregolato, impulsivo e discontinuo ha attutito la botta, preservandolo dalla rassegnazione livida come dalla fiera della vanità autoriale. Dalle malattie del reale, purtroppo o per fortuna.
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